OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CIVITANOVA - Il viaggio della speranza. Di chi ha scelto di riabbracciare la democrazia sulla quale il regime dei talebani, che da qualche tempo hanno ripreso il controllo del governo in Afghanistan dopo l’uscita di scena delle truppe americane, stende una lunga ombra di dubbio.
Tre giovani hanno giocato il tutto per tutto pur di regalarsi la speranza di una nuova vita.
L’episodio si sarebbe potuto tramutare in tragedia, ma la sorte è stata benevola nei confronti dei tre ragazzi.
Intorno alle 21 di venerdì scorso la Volante del commissariato di pubblica sicurezza di Civitanova Marche è intervenuta al parcheggio di via Pirelli adiacente agli uffici doganali, dove l’autista di un tir, un cittadino macedone di 38 anni, proveniente dalla Serbia, allarmato per aver sentito voci di persone provenienti dall’interno del cassone del camion di cui era alla guida, che stava trasportando un carico di pneumatici, ha voluto verificare cosa stesse accadendo all’interno del vano delle merci.
Aperte le porte posteriori del mezzo, con profonda sorpresa, l’incredibile scena. Dall’interno del camion, infatti, sono usciti tre giovani, due coetanei di 18 anni ed uno di 21, i quali comunicavano solo in pashtu e che, attraverso l’intermediazione del conducente del veicolo pesante, capace di parlare in un inglese seppure stentato, hanno riferito di essere cittadini afghani, di aver intrapreso il viaggio in tre, nascosti all’interno del camion dove sono riusciti a salire in Serbia, approfittando di una sosta, aiutati da un uomo al quale per l’organizzazione del viaggio avevano dato una somma di denaro.
Tre giorni di viaggio occultati per coprire gli oltre 1.000 chilometri necessari per raggiungere Civitanova. La Croce Verde, intervenuta dopo la chiamata dell’autista macedone sul luogo del ritrovamento insieme ai poliziotti, ha constatato dapprima lo stato di salute dei tre giovani che si presentavano in discrete condizioni, seppur affamati e disidratati. I tre sono stati scortati da parte degli agenti all’ospedale civitanovese, sottoposti al test anti Covid ed alle prime cure necessarie dopo un viaggio di 72 ore stipati in uno spazio angusto e con un solo litro di acqua a disposizione. Successivamente sono stati presi in carico dall’Ufficio immigrazione e dalla polizia scientifica per il prosieguo dell’attività connessa alla loro esatta identificazione. L’autista del tir è stato invece ascoltato in commissariato, al fine di giungere all’esatta ricostruzione dei fatti per cui sono tuttora in corso ulteriori accertamenti. I tre giovani clandestini sono stati collocati in strutture di accoglienza a cura della prefettura di Macerata.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico