Civitanova, l'assessore Caldaroni a processo per le frasi rivolte a tre militari della Capitaneria di porto

Civitanova, l'assessore Caldaroni a processo per le frasi rivolte a tre militari della Capitaneria di porto
CIVITANOVA  - Frasi ingiuriose e minacciose nei confronti di tre militari della Capitaneria di porto che stavano sequestrando una rete da pesca, a processo per resistenza a...

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CIVITANOVA  - Frasi ingiuriose e minacciose nei confronti di tre militari della Capitaneria di porto che stavano sequestrando una rete da pesca, a processo per resistenza a pubblico ufficiale l’assessore 49enne Francesco Caldaroni e il pescatore civitanovese 71enne Angelo Malaccari. Il fatto al centro del procedimento in corso in tribunale a Macerata davanti al giudice monocratico Maria Vittoria Lupi risale al 17 ottobre del 2016. 

 

Secondo la ricostruzione accusatoria (il fascicolo fu istruito dall’allora pubblico ministero Margherita Brunelli) Caldaroni, che dal 2020 ricopre la carica di assessore con deleghe a Commercio, Attività produttive, Pesca, Porto, Sviluppo e valorizzazione del mare in quota Fratelli d’Italia, in qualità di comandante del peschereccio Fratelli Caldaroni 7AN 766 e Malaccari in qualità di comandante del motopeschereccio Fratelli Malaccari 7AN 597 avrebbero urlato a tre militari della Capitaneria di Porto San Giorgio frasi ingiuriose e minacciose come «Testa di c…, buffone, Gennaro ti conosco, veniamo a casa tua e degli altri due, veniamo a casa di tutti e tre, siete di Porto San Giorgio, vengo lì e vi ammazzo», gesticolando e minacciando una aggressione nei confronti dei militari. Così facendo si sarebbero opposti agli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria impedendo loro di completare le operazioni di apposizione dei sigilli alla rete da pesca del motopeschereccio di Malaccari.


Il controllo avvenne nelle acque del territorio di Civitanova per cui la segnalazione venne inoltrata alla Procura di Macerata, competente per territorio. Ieri in aula l’assessore ha reso spontanee dichiarazioni riferendo, con le difficoltà legate al fatto che la vicenda risale a oltre sei anni fa, la sua versione dei fatti e ricordando che all’epoca Malaccari ebbe un malore e fu ricoverato in ospedale.

Dopo di lui sono stati sentiti due testimoni, uno dei quali ha accusato anche lui un lieve malessere per cui l’udienza è stata sospesa per il tempo necessario al testimone di tranquillizzarsi e poter così rispondere alle domande. L’udienza è stata poi rinviata al prossimo 27 settembre per proseguire l’istruttoria. Caldaroni è difeso dall’avvocato Patrizia Gioia, mentre Malaccari è difeso dall’avvocato Simona Tomassetti.

 

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Corriere Adriatico