Civitanova, svelato il racket delle false residenze per i permessi di soggiorno

Civitanova, svelato il racket delle false residenze per i permessi di soggiorno
CIVITANOVA - Residenze false per far ottenere il permesso di soggiorno. Un pakistano, proprietario di un appartamento dove vive con la sua famiglia (moglie e due figli), ha...

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CIVITANOVA - Residenze false per far ottenere il permesso di soggiorno. Un pakistano, proprietario di un appartamento dove vive con la sua famiglia (moglie e due figli), ha certificato, con false attestazioni, che in quella casa vivevano altri 7 connazionali. Un’abitazione con una sola camera da letto, con quattro posti già occupati dal nucleo familiare del proprietario. Evidente che quella non poteva essere la residenza di 12 persone. Un vero e proprio racket dell’ospitalità quello scoperto dalla Polizia a Civitanova.

  
Complessivamente 8 i pakistani denunciati, tra cui il il proprietario dell’appartamento. È il frutto delle verifiche disposte dal questore Antonio Pignataro ed effettuate dall’ufficio immigrazione della Questura, diretta da Maurizio Marcucci. Sotto la lente d’ingrandimento, la documentazione prodotta da cittadini stranieri per l’ottenimento dei permessi di soggiorno, con particolare riferimento alla disponibilità di alloggio come previsto dal testo unico sull’immigrazione. Quell’appartamento civitanovese era sotto controllo sin dal mese di settembre. Infatti risultava la residenza di diversi pakistani, come risulta nelle istanze di rinnovo dei permessi di soggiorno. Troppi per le dimensioni dell’alloggio. Eppure il proprietario, il 43enne M.Z. ha dichiarato di ospitare altri 7 connazionali. Che, chiaramente, sono sempre stati irreperibili a quell’indirizzo. Dai controlli effettuati dalla polizia, i 7 stranieri risultano in realtà senza fissa dimora. Per questo sono accusati di aver ottenuto, o tentato di ottenere, il permesso di soggiorno in maniera fraudolenta. La situazione abitativa costituisce un presupposto indispensabile per ottenere il permesso. A seguito dell’accertamento, sono stati adottati i provvedimenti amministrativi di revoca o di rifiuto del permesso di soggiorno agli interessati.
 

Inoltre è stata inviata alla Procura un’informativa di reato per gli 8 stranieri, il titolare del contratto di locazione (l’accusa è falsità ideologica) e i 7 destinatari del permesso di soggiorno per aver prodotto documentazione falsa attestante l’effettiva disponibilità di un alloggio. Attestazioni tese, come detto, ad ottenere il titolo per poter rimanere regolarmente in Italia. Questo tipo di verifiche disposte dal questore Pignataro proseguiranno in tutto il territorio provinciale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico