Gli prendono il cane e il cellulare per un debito di droga da 20 euro: a giudizio per rapina ed estorsione

Gli prendono il cane e il cellulare per un debito di droga da 20 euro: a giudizio per rapina ed estorsione
CIVITANOVA - Un debito di 20 euro di droga sfocia, per l’accusa, in rapina, estorsione e stalking. Due giovani chiedono l’abbreviato, udienza rinviata all’8...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CIVITANOVA - Un debito di 20 euro di droga sfocia, per l’accusa, in rapina, estorsione e stalking. Due giovani chiedono l’abbreviato, udienza rinviata all’8 febbraio per la discussione. Imputati a vario titolo per rapina, estorsione, stalking e spaccio Adel Addaki, 25 anni di Montegranaro e Alessio Massatani, 23 anni di Roma.

 

I fatti sarebbero avvenuti tra il 28 agosto e il 1° settembre del 2018. Secondo l’accusa – ieri sostenuta in aula dal pm Enrico Riccioni – Addaki avrebbe ceduto della marijuana a un coetaneo, 20 euro di droga che l’acquirente non avrebbe pagato. Da lì si sarebbe scatenato un vero e proprio incubo: il 28 agosto si sarebbero presentati insieme a due minori a casa del debitore, entrati senza il consenso della madre del giovane, si sarebbero avventati contro la vittima con minacce e schiaffi per chiedere la restituzione dei 20 euro. Avrebbero poi alzato la posta chiedendo 50 euro con la minaccia che se non avesse consegnato i soldi avrebbero spaccato tutta la casa. Era stata la madre a dare loro 50 euro, ma i giovani avrebbero chiesto altri soldi: «Sennò diamo fuoco a casa». Dopo la minaccia erano entrati nella cameretta del giovane e dopo aver preso le sue cuffie Beats del valore di 350 euro avevano afferrato il giovane per il collo sbattendolo al muro e avvertendolo di non denunciare l’accaduto. Il 30 agosto i due imputati avrebbero raggiunto la vittima in un campetto dietro a una chiesa e con una bottiglia di vetro in mano avrebbero ribadito il concetto: «Se ci denunci bruciamo te e la tua famiglia» poi gli avrebbero portato via il suo iPhone. Il giorno successivo nello stesso posto c’era ancora la vittima con il cane, un Pitbull, i due gli avrebbero ordinato di consegnare anche la scatola del telefono altrimenti gli avrebbero portato via il cane. Al rifiuto della vittima gli avevano preso l’animale. Il 1° settembre l’ultimo episodio: Addaki e altri, col volto travisato si erano ripresentati a casa ma il giovane aveva chiamato il 112 e all’arrivo dei carabinieri il gruppo era andato via. I due imputati sono difesi dagli avvocati Mirela Mulaj e Giovanni Marziali.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico