CIVITANOVA - Tassa di occupazione del suolo pubblico sul cappotto termico delle abitazioni. Secondo quanto contenuto in una delibera di indirizzo della giunta, per i prossimi 29 anni quegli edifici che, dopo l’intervento di efficientamento energetico, risultano avere aumentato lo spessore delle pareti, tanto da occupare qualche centimetro di marciapiede, dovranno pagare. 

Sia il Superbonus che le azioni degli enti locali sono finalizzate a favorire scelte che vanno verso il risparmio energetico, proprio come l’istallazione di pannelli isolanti sulle pareti di edifici. Invece a Civitanova il cappotto termico è tassato. A chiedere il ritiro della delibera è il gruppo consiliare del Pd. Francesco Micucci, Lidia Iezzi e Yuri Rosati parlano di «un’altra picconata alla promessa elettorale di abbassare le tasse» e di «un colpo alla filosofia della transizione ecologica che vorrebbe un ente pubblico sostenere tutti i progetti che, anche grazie agli incentivi statali, producono risparmio energetico». «A ben vedere – si legge nella nota dei tre consiglieri di opposizione – la nuova tassa colpisce non solo i cittadini ma anche una strategia ambientale che vede tutto il mondo andare verso comportamenti e provvedimenti che favoriscano nuove politiche energetiche. Invece il provvedimento della giunta è vecchio perché mira a lucrare anche sull’innovazione ambientale. Inoltre mette a nudo i vuoti slogan che gli amministratori civitanovesi pronunciano su tasse e ambiente, salvo poi fare l’unica cosa in cui eccellono: mettere le mani nelle tasche della gente, addirittura facendo versare subito l’intero importo della tassa di occupazione del suolo pubblico dovuta per tutto il periodo autorizzato: 29 anni. Così viene incamerato un gruzzolo che utilizzeranno per spendere e spandere su giochi e cotillon».