Il relitto è stato localizzato Dispersi ancora introvabili

Il relitto è stato localizzato Dispersi ancora introvabili
CIVITANOVA - Sono riprese questo pomeriggio, con l'attenuarsi del moto ondoso, le ricerche dei due marittimi dispersi in mare a seguito del naufragio della cozzara...

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CIVITANOVA - Sono riprese questo pomeriggio, con l'attenuarsi del moto ondoso, le ricerche dei due marittimi dispersi in mare a seguito del naufragio della cozzara «Sparviero». Si tratta dei romeni Maroga Costeli, 35 anni, e Simion Vasile, 39, fortemente rallentate questa mattina dal mare forza 8. Sono impegnati un aereo della base aerea di Pescara e una motovedetta della Capitaneria di Porto di Civitanova Marche. E' stata localizzata la barca ma ancora nessuna traccia dei due dispersi. Ispezionate cabina e zona macchine, lo Sparviero era libero. I corpi dei due romeni sono stai a questo punto portati via dalla corrente. Al lavoro il nucleo sommozzatori di Teramo. L'imbarcazione era tra i filiari dell'impianto di miticoltura, adagiata a 13 metri.










Leonardo Coccia e Aldo Leo, i due marittimi scampati al naufragio del moropesca 'Sparvierò, sono già stati ascoltati in ospedale dagli uomini della Guardia costiera di Civitanova Marche, cui è affidata l'inchiesta sommaria sul disastro. Sentiti anche i marittimi imbarcati sulle cozzare «Aretusa» e «Mattia Primo» che sono arrivate per prime sul luogo del naufragio prendendo a bordo 4 membri dell'equipaggio, due dei quali sono poi morti in ospedale. Il sostituto procuratore della Repubblica di Macerata, Cristina Polenzani, ha intanto aperto un fascicolo di indagini, ma per procedere con l'invio di avvisi di garanzia è in attesa di un primo rapporto da parte delle autorità marittime. Avvisi di garanzia che permetterebbero agli indagati di nominare i propri periti, che dovranno assistere alle autopsie delle due vittime accertate, Michele Fini e Giorgio Toma. Tra gli aspetti che dovranno chiarire le indagini, se il personale a bordo (in particolare i tre romeni) fosse in regola (il registro di bordo prevedeva peraltro un equipaggio di quattro persone e non di sei) e se avesse la preparazione necessaria per esercitare la pesca, avendo anche poca esperienza di nuoto. Se venissero riscontrate irregolarità, finirebbe con l'essere coinvolto anche l'armatore, Ferdinando Coccia, padre di Leonardo e titolare della Euromitili che commercializzava le cozze pescate dallo 'Sparvierò nell'allevamento che si trova ad un miglio e mezzo dalla costa all'altezza della foce del fiume Chienti e in corrispondenza con la piattaforma petrolifera. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico