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CIVITANOVA - Proseguono nel massimo riserbo le indagini per dare un volto alla persona che, nella notte tra sabato e domenica, armata di una sorta di spranga di cemento, ha colpito la vetrata del bar Infinity Cafè.
L’arma con la quale è stato messa a segno il colpo non è stata trovata nelle vicinanze mentre proseguono da parte dei carabinieri della Compagnia di Civitanova, guidati dal capitano Massimo Amicucci, l’acquisizione e la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nelle vicinanze del bar di corso Vittorio Emanuele.
Gli inquirenti si stanno concentrando su tutti i movimenti avvenuti nei pressi del bar, preso di mira in nottata. Il locale era stato chiuso all’una di notte e del fatto il proprietario ne è venuto a conoscenza soltanto la mattina seguente, al momento dell’apertura dell’attività. «Ho depositato formalmente la denuncia ai carabinieri – ha raccontato il proprietario del bar di corso Vittorio Emanuele, Maurizio Francioso -, riferendo anche della chiamata da un numero sconosciuto ricevuta un’oretta dopo il danneggiamento alla vetrata. A quell’ora non sapevo ancora nulla di quello che era successo e non ho collegato. I colpi sono stati dati con una spranga di cemento che però l’autore del fatto si è portato via. Non è stato trovato nulla nelle vicinanze del bar». Come si diceva, le indagini per fare luce sull’episodio sono in corso. In primo luogo è caccia all’autore materiale dell’inquietante raid. Poi ci saranno da chiarire le ragioni dietro quello che, a detta del proprietario, ha tutta l’aria di essere una sorta di avvertimento, anche se ai carabinieri il gestore del locale ha riferito di non aver subito minacce o episodi particolari, al di là della chiamata ricevuta nella notte tra sabato e domenica da un numero sconosciuto.
Al momento nessuna pista è esclusa.
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Corriere Adriatico