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CIVITANOVA - Una lista di attesa lunga 120 posti. È quella della casa di riposo Villa Letizia, unica struttura pubblica per anziani della città. Ha a disposizione 57 posti. Quello di una casa di riposo è tema dibattuto da anni in città tra proposte, ipotesi e progetti che, per un motivo o per l’altro, si sono sempre arenati. A risollevare la questione sui social è Alfredo Di Lupidio, ex direttore dell’azienda Teatri di Civitanova.
Nel dibattito è intervenuto costruttivamente anche il presidente dell’Asp Paolo Ricci (gestisce proprio Villa Letizia), Agostino Basile, che non ha negato l’esigenza ma ha posto sul tavolo tutte le difficoltà di una struttura del genere.
Di una nuova casa di riposo si era parlato durante la giunta Mobili (assessore ai servizi sociali Fernando Nicoletti), con individuazione a Fontespina, zona bocciofila. Non si riuscì a trovare i finanziamenti. C’è stata poi la proposta della cooperativa XIII Maggio disposta ad acquistare parte dell’istituto Stella Maris delle Suore della Riparazione ma in consiglio comunale la proposta di variante non passò per i dubbi della maggioranza che temeva, come anni prima (voce che si dimostrò totalmente infondata), che la struttura potesse ospitare profughi.
Sulla situazione di Villa Letizia, Basile, presidente del Paolo Ricci, risponde così. «La questione è complessa, la lista di attesa è gestita dall’Asur e le richieste sono tante. Noi abbiamo 57 posti che abbiamo protetto il più possibile in questo periodo. Realizzare e gestire una struttura come una Rsa non è cosa semplice, servono soldi e complesse procedure burocratiche. Avevamo deciso anche di incontrare i cittadini per presentare i progetti in essere ma la situazione sanitaria non ha permesso questo. C’è bisogno dell’attenzione politica ma anche dei cittadini. Per tutti coloro che avessero domande o suggerimenti, io sono disponibile».
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Corriere Adriatico