Percepisce l’indennità di accompagno senza averne diritto, una 91enne finisce sotto processo

Il tribunale di Macerata
CIVITANOVA - Percepisce l’indennità di accompagno senza averne diritto, 91enne a processo. Mensilmente le vengono applicate trattenute fino al raggiungimento della...

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CIVITANOVA - Percepisce l’indennità di accompagno senza averne diritto, 91enne a processo. Mensilmente le vengono applicate trattenute fino al raggiungimento della somma indebitamente percepita, poco più di 11.000 euro. L’anziana è accusata di truffa ai danni dell’Inps, ieri il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Giovanni Maria Manzoni, ha disposto il rinvio a giudizio dell’imputata fissando al 9 maggio del 2022 l’apertura del processo a suo carico dinanzi al giudice monocratico.

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I fatti contestati sarebbero avvenuti a Civitanova nel periodo compreso tra ottobre del 2017 e giugno del 2019. Secondo la ricostruzione accusatoria (il fascicolo è del pubblico ministero Claudio Rastrelli) l’anziana a settembre di quattro anni fa aveva presentato all’Inps domanda di invalidità civile indicando diverse e gravi patologie, dagli esiti di un ictus a cardiopatia, osteoporosi, ipoacusia, poliartrosi ed altro indicando che era impossibilitata a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore e impossibilitata a compiere le attività quotidiane senza l’assistenza continua di qualcuno.

A seguito di ciò l’Inps le riconobbe l’indennità di accompagno. Questo finché all’autorità giudiziaria non arrivò una denuncia che fece scattare le indagini. Da quanto successivamente appurato, l’anziana era sì invalida, ma non al 100%, perché riusciva a svolgere da sola le ordinarie occupazioni in maniera autosufficiente, tanto che a giugno 2019 fu sottoposta a visita di revisione da cui emerse che il grado di invalidità era dell’80%, per cui non era previsto l’accompagnamento. Accusata di truffa all’Inps ieri si è svolta l’udienza preliminare davanti al giudice Manzoni e al pubblico ministero Enrico Riccioni. L’avvocato della 91enne, Alessandro Vallesi, non ha richiesto riti alternativi e l’anziana è stata inviata a giudizio. 

 

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Corriere Adriatico