Morto in ospedale Safi, il bimbo di due anni precipitato dal balcone del quarto piano a Civitanova

Precipita dal balcone del quarto piano, morto in ospedale il bimbo di due anni
CIVITANOVA Non ce l’ha fatta Safi Fourat. È morto in ospedale il bambino tunisino di due anni caduto dal quarto piano di un’abitazione in via Verga a...

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CIVITANOVA Non ce l’ha fatta Safi Fourat. È morto in ospedale il bambino tunisino di due anni caduto dal quarto piano di un’abitazione in via Verga a Civitanova. L’incidente era avvenuto il 28 ottobre scorso, a casa degli zii, dove il piccolo si trovava insieme alla mamma e al papà. Il bambino è morto martedì scorso (ma se n’è avuta notizia solo ieri) esattamente un mese dopo l’incidente.

 



Nessun dubbio, infatti, sul fatto che si sia trattato di un incidente ma per chiarire i diversi aspetti di quanto accaduto la procura aveva aperto un’inchiesta. Il piccolo, quel sabato sera era a casa di una zia che vive in via Verga, nella zona delle case popolari, con i genitori e il fratellino più grande. Secondo la ricostruzione dei familiari, stava giocando in casa quando improvvisamente era riuscito ad andare nel terrazzo grazie a una portafinestra lasciata socchiusa. Una volta fuori si sarebbe arrampicato sul muretto e, scavalcata la ringhiera, era precipitato nel vuoto.

Un volo di circa dieci metri, dal quarto piano: il piccolo aveva sbattuto contro i fili per stendere il bucato del balcone dell’appartamento sottostante per poi finire sull’asfalto. Il rumore sordo generato dall’impatto aveva richiamato l’attenzione dei genitori che disperati erano corsi immediatamente dal piccolo. Sul posto era intervenuta l’ambulanza del 118, il bambino - che viveva con i genitori a Porto Sant’Elpidio - era stato ricoverato all’ospedale Salesi di Ancona. Nell’impatto ha riportato un grave trauma cranico. Un mese di agonia, poi il piccolo si è spento nella struttura sanitaria dorica: troppo gravi le lesioni riportate durante l’incidente. 

Disposta l'autopsia
 

Il pm Enrico Barbieri ha disposto l’autopsia sul corpo del bambino. L’esame è stato eseguito giovedì scorso dal medico legale Roberto Scendoni. Sono stati indagati i genitori del bambino e i due parenti che quella sera ospitavano la famiglia. Un atto dovuto, per consentire loro di partecipare all’autopsia nominando un proprio consulente. Dopo il fatto, il cugino 25enne del piccolo aveva raccontato che il bambino «molto vivace, stava correndo tra la cucina e le camere da letto. Poi si è messo dietro la tenda del soggiorno, nascondendosi per fare il gioco del cucù. Il dramma si è consumato in pochi istanti». 

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Corriere Adriatico