CIVITANOVA - Trentunenne trovato con 5,2 chilogrammi di marijuana in un casolare di Civitanova: convalidato l’arresto in carcere per Gerardo Danese. I carabinieri del Nucleo...
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Insieme a lui, nel casolare della città costiera, c’era anche un uomo di 34 anni sempre di origini pugliesi, proprietario del fondo agricolo. I militari, durante la perquisizione del capannone, hanno trovato 5,2 chilogrammi di marijuana – che avrebbero fruttato sul mercato circa settemila euro – una bilancia digitale, alcune confezioni di amuchina e materiale per il confezionamento delle dosi.
Il controllo dei carabinieri è stato poi esteso anche alle abitazioni dei due uomini e in quella del 31enne - dove c’era anche un 19enne di origini albanesi – i militari hanno rinvenuto altri 300 grammi di marijuana, 100 grammi di hashish, un frullatore intriso di residui di cocaina, un bilancino di precisione e altro materiale per il confezionamento delle dosi. Danese, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti penali, è quindi stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio e trasferito presso il carcere Montacuto ad Ancona su disposizione dell’autorità giudiziaria mentre il 34enne pugliese e il 19enne albanese sono stati deferiti in stato di libertà con la stessa accusa. Tutta la sostanza stupefacente rinvenuta dai carabinieri – che probabilmente avrebbe rifornito le province di Fermo e Macerata - è stata posta sotto sequestro. La droga, come detto, avrebbe fruttato circa settemila euro sul mercato dello spaccio. Sono in corso ulteriori indagini da parte degli inquirenti per individuare i canali di approvvigionamento della sostanza stupefacente. Il 31enne, assistito dall’avvocato di fiducia Gian Luigi Boschi, è “comparso” ieri mattina in videoconferenza davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Macerata, Domenico Potetti.
La contestazione
All’indagato veniva contestata la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti per 5,2 chilogrammi di marijuana dei 5,5 complessivamente sequestrati nell’ambito dell’operazione. Il giudice ha convalidato l’arresto confermando la reclusione in carcere e l’indagato si è assunto la responsabilità del fatto. Il pubblico ministero è Vincenzo Carusi. L’operazione conferma l’impegno dei militari dell’Arma sul fronte della lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico