Civitanova, acqua inquinata e bagni vietati: ipotesi scarichi clandestini

Civitanova, acqua inquinata e bagni vietati: ipotesi scarichi clandestini
CIVITANOVA Ordinanza choc per il primo fine settimana di luglio. In seguito alle rilevazioni dell’Arpam, trovati batteri fecali alla foce del fosso Maranello. Ieri mattina...

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CIVITANOVA Ordinanza choc per il primo fine settimana di luglio. In seguito alle rilevazioni dell’Arpam, trovati batteri fecali alla foce del fosso Maranello. Ieri mattina è scattato il divieto di balneazione in uno dei tratti più frequentati del litorale civitanovese. Si tratta di quello denominato appunto “in direzione fosse Maranello” ed è lungo 690 metri, dallo stabilimento Golden Beach a nord al G7 a sud. Come prevede la zonizzazione dell’Arpa Marche, la costa di Civitanova è divisa in 11 aree di prelievo. Qualora le analisi in quel punto indicassero presenza di inquinamento, si chiude la fascia attorno secondo una stima prudenziale. 

Sbigottiti i bagnanti e adirati i balneari. Ma rispetto ad altri precedenti, c’è un aspetto più preoccupante. Stavolta non c’entrano le piogge e gli scolmatori fognari: si tratta di un vero e proprio sversamento, forse dovuto ad un allaccio abusivo. Ipotesi al vaglio di carabinieri e polizia locale che hanno avviato le indagini.
 
L’Arpam ha effettuato i prelievi nella tarda serata di mercoledì scorso (prima dell’acquazzone) e ha comunicato i risultati ieri mattina al Comune. Riscontrato il superamento dei valori-limite per escherichia coli ed enterococchi intestinali, per cui è scattato come da normativa il divieto temporaneo di balneazione. È contenuto in un’ordinanza pubblicata intorno alle 15, quando però già personale del Comune aveva provveduto ad affiggere i cartelli di divieto sulle spiagge interessate (intorno alle 12.30). Alcuni operatori balneari, però, parlano di mancata comunicazione, più che di difetti o di ritardi. L’ordinanza è stata firmata dal vicesindaco Fausto Troiani. Il sindaco Ciarapica è in ferie ma si è interessato della situazione. «Un fenomeno che ci induce a pensare a sversamenti occasionali di liquami smaltiti abusivamente nell’ambiente – ha detto –, un fatto gravissimo che va immediatamente verificato dagli organi competenti. Ho informato il maggiore dei carabinieri Enzo Marinelli, dopo aver inoltrato segnalazione formale all’Arma e ai carabinieri forestali, ed ho mobilitato tutti gli uffici comunali». Oggi l’Arpam effettuerà un nuovo prelievo ma i risultati difficilmente si sapranno prima di lunedì. Marco Scarpetta dell’Abat parla di «un grave incidente frutto di un’azione insopportabile che danneggia la categoria e la città, impattando fortemente sul turismo». «Un dispiacere enorme – aggiunge – mi auguro che venga trovato preso il responsabile». Sono 11 le concessioni interessate: G7, Hosvy, Galliano, Batik, Galileo, Federico, Maria e Gabriella, Sirenetta, Sonamar, San Marco e Golden Beach. Non tutti hanno voglia di parlare. Viene sottolineato come non si possa commentare una situazione di cui si è venuti a conoscenza da fonti non istituzionali. 

«Servono più controlli, è una situazione che subiamo, vogliamo essere tutelati – dicono Angela Gaetani e Roberto Mataloni dello stabilimento San Marco – anche in passato si sono verificate queste situazioni». Alla Sirenetta, Mario Montecchiari è sconfortato. «Che possiamo fare? C’è un’ordinanza che vedo ora, non so che dire. Anche perché non c’è stata una comunicazione ufficiale dal Comune. Si crea un grave allarmismo».

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Corriere Adriatico