OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CINGOLI - La Rosa d’oro è stata esposta nella chiesetta di San Girolamo, in corso Garibaldi e poi sarà portata alla Collegiata di Sant’Esuperanzio dove resterà durante la messa delle 19, celebrata dal vescovo Claudio Giuliodori.
Parliamo di uno spettacolare manufatto d’oro di 22 carati, costituito da 13 rose, un cespo montato su un vaso, foggiato ad anfora e su basamento a sezione triangolare. La spettacolare Rosa d’oro che viene esposta un solo giorno all’anno, costituisce il dono più prestigioso che il papa cingolano Pio VIII Castiglioni fece alla città di Cingoli il 21 marzo 1830.
La realizzazione
Sembra che questo oggetto sia stato realizzato nella bottega di Giuseppe e Pietro Paolo Spagna (una delle botteghe specializzate per la creazione di questi preziosissimi oggetti e tra gli orafi ufficiali della corte pontificia), a cui Pio VIII solitamente si rivolgeva per commissionare suppellettili sacri. E quella di Cingoli pare che sia la più grande tra quelle che esistono in Italia e in Europa. Tra le più conosciute e ancora conservate vanno ricordate le due di Siena, donate rispettivamente da Pio II al Senato della città toscana nel 1459 e da Alessandro II alla chiesa metropolitana nel 1658, poi la rosa del Duomo di Capua e quella donata nel 1833 da Gregorio XVI alla basilica di San Marco a Venezia dove è ancora custodita. In Europa le più conosciute sono la rosa custodita nella Schatzkammer di Vienna (realizzata nel 1819 sempre dalla bottega degli Spagna) e le rose del Museo Cluny a Parigi che nel secolo XVI facevano parte del prezioso tesoro di Basilea.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico