Vendita del residence Fred Mengoni, anche la quarta asta è andata deserta

Il residence Fred Mengoni andato all'asta
CINGOLI - Anche il quarto tentativo di vendere il residence Fred Mengoni è finito con un nulla di fatto: nessuna offerta telematica è arrivata al Tribunale di...

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CINGOLI - Anche il quarto tentativo di vendere il residence Fred Mengoni è finito con un nulla di fatto: nessuna offerta telematica è arrivata al Tribunale di Ancona, dove si è tenuta l’asta giudiziaria, andata deserta. La base di partenza era stata fissata a 1.361.800 euro. Il prezzo di base alla prima asta superava i 3 milioni di euro. Ora dovrebbe essere proposto un quinto tentativo con una riduzione del prezzo di acquisto di circa il 20%. 

 

Si tratta di un immobile situato lungo la strada dei Trentavisi che sale verso il crossodromo “Tittoni”. Costato all’imprenditore italo-americano oltre 3 milioni di euro tra l’acquisto del fabbricato preesistente (ex sede di una colonia estiva per bambini dotata anche di uno spazio verde) e la ristrutturazione, che si è fermata prima del completamento. Era stato acquistato agli inizi del 2.000 e doveva essere aperto nel 2005 come testimonia la scritta “Fred Mengoni – Residence 2005” posizionata sul tetto e rivolta verso la facciata principale della struttura.

Doveva essere un centro benessere a cinque stelle, una struttura ricettiva che avrebbe fatto fare al Balcone delle Marche un bel salto di qualità con un’offerta nuova, in grado di migliorare l’offerta turistica. Complesso dotato di 43 appartamenti di dimensioni contenute, con vasche idromassaggio e bagno privato, distribuiti al piano terra, primo piano e secondo piano, pari ad una superficie di 2.045 metri quadri su un totale di 3.039 metri quadri, di cui 459 mq di verde esclusivo. Prima dell’intervento, l’edificio era di proprietà di una società privata che lo aveva acquistato dal Comune di Cingoli: per alcuni decenni, dagli anni ‘50 agli anni ‘70, è stata la sede di una colonia estiva gestita dalle amministrazioni comunali allo scopo di ospitare bambini provenienti dalle località di mare. E i bambini di pari età di Cingoli venivano ospitati nelle colonie marine. 



Per diversi anni questa “staffetta” turistica è andata avanti e anche con successo, considerato che le richieste erano sempre superiori al numero dei posti disponibili. Poi una serie di complicazioni dovute all’arrivo di nuove normative, hanno portato l’ente municipale a non fornire più questo servizio.
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Corriere Adriatico