Il medico angelo dei nonnini nella casa di riposo: «In prima linea da 62 giorni, sono stanco e dimagrito»

Il medico Luigi Ippoliti
CINGOLI - Ben 62 giorni a combattere il Covid-19 nella casa di riposo dopo l’esplosione del virus avvenuta nella seconda settimana di marzo. Un focolaio che aveva portato in...

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CINGOLI - Ben 62 giorni a combattere il Covid-19 nella casa di riposo dopo l’esplosione del virus avvenuta nella seconda settimana di marzo. Un focolaio che aveva portato in poco tempo al contagio di circa 30 ospiti su 40. 

Non ha riposato nemmeno un giorno. Probabilmente in Italia pochi altri medici hanno “resistito” così tanto come Luigi Ippoliti, medico di famiglia di Cingoli, che ha continuato a seguire gli anziani ospiti della struttura. «I giorni non li avevo contati, sono davvero tanti - esordisce il medico –. Sinceramente sono un po’ stanco. Ho perso qualche chilo. Il mio unico pensiero è stato curare nel migliore dei modi gli ammalati. Il primo mese è stato infernale. Duro, anzi durissimo. Ci siamo presi cura anche di persone anziane con patologie pregresse (cardiologiche, polmonari, psichiatriche, ed altre) aggravate dall’infezione da Covid-19. E in alcuni casi non autosufficienti da diverso tempo. L’inizio è stato molto faticoso. Le ore tantissime, tra mattino, pomeriggio e sera».
«Garantire cure adeguate a pazienti critici disponendo di pochissimi mezzi e poco personale sembrava un’impresa difficile - racconta ancora Ippoliti -. Poi sono arrivati i medici e gli infermieri della Marina militare. Questo, anche con il contributo degli operatori sanitari della ditta che gestisce la casa di riposo, ci ha consentito di organizzare meglio il lavoro». Un servizio svolto con la paura di essere contagiati. «Inizialmente scarseggiavano i dispositivi ma ho cercato sempre di operare in sicurezza - dice Ippoliti –. Poi il Comune ha provveduto a fornirci tutti i dispositivi necessari. Mentre il personale della Marina Militare è stato rifornito da un loro ufficiale medico della stessa Marina militare responsabile della regione Marche». 
Sono state adottate cure specifiche. «Con gli altri medici abbiamo studiato un quadro diagnostico-terapeutico degli ospiti e poi c’è stato l’inizio della terapia specifica per il Covid-19 – spiega Ippoliti –. Con il passare dei giorni le condizioni dei pazienti sono andate sempre più migliorando. Terminata la terapia sono arrivati i risultati dei primi pazienti negativi al doppio tampone di controllo. Poi è stata la volta di un secondo gruppo dichiarato clinicamente guarito, sempre dopo il secondo tampone. Pochi giorni fa altri sette guariti per un totale di 22 ospiti. Di questi, 20 sono stati trasferiti in un reparto dell’ospedale di Cingoli per un periodo post-Covid-19, mentre 2 sono rimasti alla casa di riposo isolati dal resto degli ospiti. Ne rimangono sette che ieri hanno fatto il primo tampone. Qualora risultassero negativi provvederemo al secondo test».

Lo staff medico militare sta per lasciare Cingili. «Credo che ripartirà la prossima settimana», afferma Ippoliti. Diversi ospiti della casa di riposo purtroppo non ce l’hanno fatta. «Siamo i primi ad essere addolorati. Però bisognava andare avanti e lo abbiamo fatto».
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Corriere Adriatico