CNGOLI - Adescava bambine su Facebook spacciandosi per loro coetaneo. Nei guai un 51enne di Cingoli. I fatti risalgono a quattro anni fa. Nel febbraio del 2014 le due...
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Grazie a quel contatto comune (la donna assolutamente mai avrebbe potuto immaginare quello che poi sarebbe accaduto) il cingolano aveva richiesto l'amicizia prima a una e poi all’altra bambina.
Nell’iniziale conoscenza si sarebbe spacciato per un loro coetaneo o comunque un bambino poco più grande e avrebbe iniziato a inviare loro numerosi messaggi. Il tenore era più o meno questo: “Dai, dai, hai paura di parlare con me?”, “Ma a te non ti pace baciare?”, “Non esci più?”, “Cosa sognerai questa notte?”. Domande condite qua e là da lusinghe del tipo: “Sei carina”, “Hai un bel viso”, “Hai dei begli occhi e una bella bocca”, “Ti penso”. Ma quei messaggi insistenti su Facebook, alla fine sono venuti alla luce.
I genitori delle bambine hanno segnalato la circostanza all’autorità giudiziaria. Il sostituto procuratore Ruggiero Dicuonzo della Dda di Ancona ha aperto un fascicolo. Sotto la lente della procura sono finiti anche gli hard disk in possesso del cingolano al cui interno c’era materiale pedopornografico: foto scaricate da Internet. Al termine dell’indagine il Pm ha contestato all'uomo il reato di adescamento di minore. Contestato anche il reato di detenzione di materiale pedopornografico.
Difeso dall’avvocato Sara Scalpelli, l’8 maggio del 2017 ha chiesto e ottenuto la messa alla prova. Ad un anno di distanza, lunedì prossimo, è stata fissata l’udienza per verificare se il cingolano ha superato la messa alla prova. In caso positivo il reato sarà dichiarato estinto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico