Ciarapica risponde al dem Micucci: «I ritardi per la nuova discarica? Civitanova non c’entra niente. L’unico bocciato è lui»

Ciarapica risponde al dem Micucci: «I ritardi per la nuova discarica? L’unico bocciato è lui»
CIVITANOVA «L’unico bocciato è Micucci e il suo partito: sono stati i cittadini a respingerli nelle elezioni un anno e mezzo fa». Puntuale la replica del...

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CIVITANOVA «L’unico bocciato è Micucci e il suo partito: sono stati i cittadini a respingerli nelle elezioni un anno e mezzo fa». Puntuale la replica del sindaco Fabrizio Ciarapica all’intervento del capogruppo dem che aveva espresso un giudizio senza attenuanti al 2023 dell’amministrazione comunale.

Le relazioni

 

«Partiamo dalle relazioni esterne del Comune. È nei fatti che Civitanova oggi ha maggior peso. Ha espresso per la prima volta il presidente del Cosmari, ad esempio, quando durante l’amministrazione Corvatta, con Silenzi assessore delegato, non aveva neanche un rappresentante in seno al consorzio. Non c’entrano nulla le tariffe dell’acqua, in relazione all’Aato, o la mancata individuazione di una discarica con il ruolo di Civitanova in questi enti. Si tratta di temi complicati, che coinvolgono autorità sovracomunali, come l’Arera che, tra l’altro, ha elargito contributi, attraverso l’Atac per investimenti nella rete idrica. Si tratta di un meccanismo di premialità. Vero che per la discarica c’è un ritardo ma dipende dai tempi della politica. E stiamo valutando soluzioni nuove».

Le accuse

Capitolo sociale: Micucci accusa la giunta di non essere riuscita a distribuire aiuti alle famiglie bisognose. «Ma se abbiamo aumentato il contributo comunale nella convenzione con la Caritas per i pasti. Non so che numeri guarda, ma nel sociale gli investimenti non sono mai stati così alti. Parla di bandi contorti ma dimentica di dire che i 200mila euro per il caro bollette è un provvedimento fatto con fondi comunali che ha pochi eguali in Italia. Già con la precedente amministrazione abbiamo diminuito i buoni mensa della scuola, ridotto le rette degli asili nido e i biglietti bus per gli anziani. Non dimentichiamo, poi, la gestione delle aziende partecipate che prima poco più che in pareggio e ora producono utili da reinvestire». Infine sull’urbanistica smentisce immobilismo sulle grandi questioni. «Oggi un piano Ceccotti c’è, a lui non piace, ci sta, ma abbiamo risolto un nodo lungo 40 anni. Per il nostro porto la Regione ha stanziato 12 milioni per la messa in sicurezza: quando c’era lui in Regione, non è arrivato un euro. Non è vero che per il Varco c’è solo una pavimentazione ma un’opera di rigenerazione con aree fitness e verde. Le varianti private? C’è l’interesse pubblico, altroché. Tanto che rispetto al regolamento sulla perequazione siamo riusciti ad ottenere di più dai privati».

 

 

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Corriere Adriatico