I nipoti si accorgono che mancano soldi: badante a processo per aver spillato 16mila euro all'anziano morente

Cessapalombo, i nipoti si accorgono che mancano soldi: badante a processo per aver spillato 16mila euro all'anziano morente
CESSAPALOMBO - Era il badante di un 95enne, gli avrebbe preso, fino a poco prima che morisse, 16.000 euro. È accusato di circonvenzione di incapace un romeno di 56 anni. ...

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CESSAPALOMBO - Era il badante di un 95enne, gli avrebbe preso, fino a poco prima che morisse, 16.000 euro. È accusato di circonvenzione di incapace un romeno di 56 anni.

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I fatti sarebbero avvenuti a Cesssapalombo tra marzo e i primi giorni di giugno. Tutto era partito con una denuncia dei familiari dell’anziano che si erano rivolti ai carabinieri per segnalare delle stranezze che li avevano messi in allarme.

 

La ricostruzione

Ai militari avevano anche spiegato il contesto in cui i fatti erano avvenuti. L’anziano era vedovo e l’unica figlia era morta molti anni prima. Da allora era andato a vivere dalla sorella, anche lei molto anziana, e di loro si erano sempre occupati i nipoti, fino a quando le condizioni di salute della sorella si aggravarono e per permettere ad entrambi gli anziani di ricevere un’assistenza adeguata i nipoti ritennero che la soluzione migliore fosse che ognuno fosse assistito nella propria abitazione. Così il 95enne era tornato a vivere nella propria casa a Cessapalombo, ma non da solo. Ad accudirlo era stato chiamato un badante di origine romena, ma dopo qualche tempo i nipoti vennero a conoscenza che il badante, che avrebbe dovuto occuparsi di fare la spesa e assistere l’anziano nei suoi bisogni quotidiani, avrebbe fatto molto di più del richiesto andando ad operare sui conti correnti dell’ultranovantenne che, a detta dei nipoti, aveva un consistente patrimonio. Secondo quanto ricostruito poi dalla procura il badante approfittando dello stato psichico dell’anziano dovuto all’età avanzata, si sarebbe fatto consegnare 16.000 euro attraverso più prelievi tramite bancomat o attraverso prelievi in contanti effettuati direttamente allo sportello dell’Ufficio postale. Il badante, Mihai Butacu, era stato infatti delegato ad operare sia sul libretto postale che sul conto corrente acceso nella filiale delle poste. I prelievi sarebbero avvenuti da marzo ai primi di giugno, poi venne nominato un amministratore di sostegno al 95enne che però morì poco dopo, a luglio di quell’anno. 

L’udienza 

Ieri si sarebbe dovuto aprire il processo a carico del badante – difeso dall’avvocato Guglielmo De Luca - davanti al giudice Daniela Bellesi e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo, ma per un difetto di notifica l’udienza è stata rinviata al prossimo 13 gennaio.

 

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Corriere Adriatico