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FERMO - Non s’arresta lo scontento per il ritorno del Murri a ospedale misto. Dopo la lettera inviata dai quaranta sindaci del Fermano ad Acquaroli e Saltamartini per chiedere di preservare la terapia intensiva, il malumore serpeggia anche tra le corsie dell’ospedale che, unico della provincia, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, si ritrova ad accogliere, insieme, pazienti Covid e non.
«Si fa fatica ad accettare che l’unico ospedale della provincia sia destinato al Covid e debba, al contempo, gestire tutto il resto, quando tutte le altre aree vaste hanno almeno un doppio ospedale. Ma siamo l’unico ospedale del sud delle Marche con il reparto di Malattie infettive e quest’onere non può non toccare a noi».
La scelta
A parlare è Antonio Ciucani, primario facente funzione del pronto soccorso del Murri, che definisce, comunque, la scelta della Regione «inopportuna, visto che esistono aree vaste limitrofe dove sarebbe stato possibile dedicare un ospedale al Covid e uno a tutto il resto».
I sintomatici
Ma salgono i sintomatici. Ieri erano 173 (+16 rispetto a martedì). Con l’aumento dei contagi, cresce la corsa al tampone. Il Comune di Porto Sant’Elpidio ha deciso di mettere a disposizione dell’AV4 e dei medici di base le sedi delle associazioni di quartiere e i centri sociali della città. Decisione che arriva a poche ore dal pressing del capogruppo di Fratelli d’Italia. Giorgio Marcotulli aveva proposto di utilizzare il palazzetto dello sport di via Ungheria, dopo le code degli ultimi giorni davanti ai laboratori analisi della città. Decine e decine di persone in fila in attesa di fare il tampone. I cui esiti, da questa settimana, possono essere consultati nel sito https://labanalisi.regione.marche.it:448/LabNetFermo. Da adesso in poi, a chi si recherà a fare il tampone, verrà consegnata un’etichetta con username e password, da utilizzare per accedere all’area riservata e consultare l’esito.
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Corriere Adriatico