Coronavirus, l'ospedale Murri scoppia: non c'è più spazio per i ricoveri

Fermo, coronavirus, l'ospedale Murri scoppia: non c'è più spazio per i ricoveri
Fermo, coronavirus, l'ospedale Murri scoppia: non c'è più spazio per i ricoveri
di Francesca Pasquali
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Giovedì 5 Novembre 2020, 05:00

FERMO - Non s’arresta lo scontento per il ritorno del Murri a ospedale misto. Dopo la lettera inviata dai quaranta sindaci del Fermano ad Acquaroli e Saltamartini per chiedere di preservare la terapia intensiva, il malumore serpeggia anche tra le corsie dell’ospedale che, unico della provincia, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, si ritrova ad accogliere, insieme, pazienti Covid e non.

«Si fa fatica ad accettare che l’unico ospedale della provincia sia destinato al Covid e debba, al contempo, gestire tutto il resto, quando tutte le altre aree vaste hanno almeno un doppio ospedale.

Ma siamo l’unico ospedale del sud delle Marche con il reparto di Malattie infettive e quest’onere non può non toccare a noi». 

La scelta

A parlare è Antonio Ciucani, primario facente funzione del pronto soccorso del Murri, che definisce, comunque, la scelta della Regione «inopportuna, visto che esistono aree vaste limitrofe dove sarebbe stato possibile dedicare un ospedale al Covid e uno a tutto il resto». Che i rapporti tra le aree vaste marchigiane non siano idilliaci è cosa nota. E a niente sono valsi gli inviti alla collaborazione del direttore di quella fermana. «C’è una tendenza a riversare troppo gratuitamente su Fermo», dice Ciucani e, a mo’ di esempio, porta un episodio capitato poche sere fa. Quando due ambulanze ascolane hanno chiesto al pronto soccorso del “Murri” di accettare due pazienti. «Dicevano – racconta il primario – di non riuscire a scaricarli da loro. Ho risposto di no, ma erano già da noi. Questo, tra sanitari, non si fa. Ci sono linee guida tra pronti soccorsi, che impongono precise procedure di comunicazione. C’è dolo in questo atteggiamento. Non fossero stati pazienti Covid, un posto, probabilmente, l’avrebbero trovato». Anche la politica prende posizione sulla riconversione del Murri. Con il Pd Fermano che si dice «nettamente contrario alla paventata ipotesi di rendere Covid l’ospedale di Fermo». «Il presidente Acquaroli – incalza il partito provinciale – esca dalle dinamiche della campagna elettorale e, con coraggio, utilizzi a pieno regime la struttura Covid di Civitanova. Se lo farà, troverà il nostro appoggio, come deve essere in momenti di così grande difficoltà per la nostra collettività». Ieri, al Murri, i ricoverati hanno raggiunto quota cinquanta: 29 in Malattie infettive, di cui uno di Terapia intensiva, e 21 a Medicina Covid. Sempre ieri, nella nostra provincia, si sono registrati 92 nuovi contagi. A Fermo i positivi, ieri, erano «circa 170». A Porto Sant’Elpidio 161. Scende di poco il numero delle persone in quarantena, che ieri erano 1.417 (-11 rispetto a martedì).

I sintomatici

Ma salgono i sintomatici. Ieri erano 173 (+16 rispetto a martedì). Con l’aumento dei contagi, cresce la corsa al tampone. Il Comune di Porto Sant’Elpidio ha deciso di mettere a disposizione dell’AV4 e dei medici di base le sedi delle associazioni di quartiere e i centri sociali della città. Decisione che arriva a poche ore dal pressing del capogruppo di Fratelli d’Italia. Giorgio Marcotulli aveva proposto di utilizzare il palazzetto dello sport di via Ungheria, dopo le code degli ultimi giorni davanti ai laboratori analisi della città. Decine e decine di persone in fila in attesa di fare il tampone. I cui esiti, da questa settimana, possono essere consultati nel sito https://labanalisi.regione.marche.it:448/LabNetFermo. Da adesso in poi, a chi si recherà a fare il tampone, verrà consegnata un’etichetta con username e password, da utilizzare per accedere all’area riservata e consultare l’esito.

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