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MACERATA È un vortice pericoloso quello avviato dal caro bollette. Rincari che, alle cifre già triplicate degli ultimi mesi, sono destinati a raggiungere aumenti tra il 60 e il 100 come pronosticato da Nomisma Energia. Ancora più spese per le famiglie e per le attività commerciali. Le prime fanno fatica ad arrivare a fine mese e per riuscirci hanno iniziato a mettere in pratica i primi tagli agli sfizi e al divertimento. Le seconde, oltre a vedersi triplicati i costi delle utenze e delle materie prime, contano pure meno clienti perché fanno parte dei settori a cui si decide di rinunciare. Un esempio su tutti è quello del ristorante.
C’è chi ancora dice di mantenere la clientela più affezionata e chi inizia a vedere che le fasce medio basse che prima si accontentavano dell’asporto ora hanno rinunciato pure a quello. La testimonianza arriva da Paolo Stortoni, titolare del ristorante “Da Muruschì” a Corridonia. Nel suo locale la strategia per risparmiare era partita da tempo: a pranzo solo servizio da asporto e cena solo su prenotazione - con il menù e il prezzo stabiliti prima - per gruppi di almeno 8 o 10 persone. «Ma ora - dice - se gli ulteriori aumenti già annunciati dovessero verificarsi la situazione sarebbe ancora più grave.
Cambiano le cifre
Letizia Carducci, invece, del ristorante “Osteria dei fiori” di Macerata ammette che se le spese dovessero aumentare ancora sarà costretta a cambiare le cifre del menù. «Stiamo già facendo i conti rispetto alla stagione estiva. Gli ulteriori aumenti non potranno che ricadere sui clienti. Purtroppo non ci sono tante alternative: quando c’è un rincaro che triplica e che si aggiunge a quelli delle materie prima deve inevitabilmente esserci una ricaduta sul cliente, altrimenti si chiude. Aumentare i prezzi dei piatti è l’ultima cosa che vorremmo fare, ma è bisogna fare i conti con la realtà. Dipendenti e fornitori devono essere pagati». È molto preoccupato anche Andrea Ciccioli, titolare della “Volpe e l’uva” di Macerata. «Le bollette sono già triplicate. Come possono aumentare di più? Io ho la fortuna di lavorare ancora bene, ma credo che anche avere clienti diventerà sempre più difficili. Gli ulteriori rincari mettono a dura prova noi e le famiglie. potremmo essere costretti ad aumentare i prezzi qualora la situazione peggiorasse, ma poi le persone continueranno a venire? Bisognerà vedere a fine anno quello che ci rimane. In questo modo sembra che ci sia la volontà di far chiudere le piccole realtà. Non è possibile».
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Corriere Adriatico