Tragico schianto in offshore a Venezia. Chiesto un maxi risarcimento per la morte del camerte Luca Nicolini

Tragico schianto in offshore a Venezia. Chiesto un maxi risarcimento per la morte del camerte Nicolini
CAMERINO - Morì a 57 anni in un tragico incidente nautico a Venezia a bordo di un motoscafo offshore, i parenti chiedono circa 660.000 euro di risarcimento. Il tragico...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

CAMERINO - Morì a 57 anni in un tragico incidente nautico a Venezia a bordo di un motoscafo offshore, i parenti chiedono circa 660.000 euro di risarcimento. Il tragico incidente alla base del procedimento civile risale a tre anni fa. Era settembre del 2019 quando un motoscafo hoffshore partì da Monte Carlo nel principato di Monaco con destinazione Venezia. L’obiettivo degli occupanti del mezzo era quello di segnare un nuovo record di navigazione per quel tragitto, lungo 1.200 miglia.  


A bordo dell’imbarcazione c’erano il pilota e progettista, nonché presidente e consigliere della società (della provincia di Lecco) proprietaria dell’offshore, un pilota olandese, il meccanico in campo nautico 57enne Luca Nicolini di Camerino, ex compagno di gare del progettista, e un quarto uomo (unico sopravvissuto perché sbalzato fuori dal mezzo al momento dell’impatto nel porto di Venezia). Il motoscafo arrivò a Venezia il 19 settembre stabilendo il record per quel tragitto, alla guida c’era il pilota che però, superato il punto di arrivo, si andò a schiantare contro la diga lunata del Lido ammarando, naufragata, nei pressi della diga di San Nicolò.

Impatto violentissimo

L’impatto fu violentissimo, l’unico sopravvissuto fu il quarto uomo che fu sbalzato fuori dal natante e restò miracolosamente illeso, per gli altri tre invece non ci fu nulla da fare. All’epoca fu aperto un procedimento per poter effettuare le indagini sull’accaduto ma il fascicolo fu poi archiviato perché il pilota che era alla guida dell’offshore era morto nell’impatto. Adesso i familiari di Nicolini (la mamma, la sorella e il fratello, le donne vivono una a Camerino e una a Macerata, mentre il fratello è a Dubai) hanno deciso di intraprendere un’azione civile e tramite i loro legali, gli avvocati Maurizio Vallasciani e Benedetta Pugnali, hanno citato in giudizio la società proprietaria del natante, della provincia di Lecco, chiedendo un risarcimento danni complessivo di circa 660.000 euro. Il procedimento finirà all’attenzione del giudice civile del Tribunale di Lecco a metà aprile del prossimo anno. 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico