Vanno a fuoco trenta ettari di bosco. Il sindaco di Camerino: «È opera di un piromane»

Uno dei vigili del fuoco impegnato nell'opera di spegnimento
CAMERINO - Rogo nella notte tra lunedì e martedì a Camerino, in fiamme una trentina di ettari di bosco tra le frazioni Morro e Casale. Le fiamme sono partite poco...

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CAMERINO - Rogo nella notte tra lunedì e martedì a Camerino, in fiamme una trentina di ettari di bosco tra le frazioni Morro e Casale. Le fiamme sono partite poco lontano dalla strada e si sono subito propagate al bosco soprastante, raggiungendo la pineta, nonostante la temperatura notturna fosse di poco superiore ai venti gradi. È il quarto incendio in appena quindici giorni nel territorio del comune di Camerino, appare ormai quasi una certezza che ad agire nella zona sia stato un piromane. 

 

Ad alimentare il rogo spento nel primo pomeriggio di ieri dopo dodici ore di intervento con numerose squadre da terra e ripetuti lanci di acqua dall’elicottero regionale Aib e dal Canadair 18, il vento che soffiava nella notte ed ha fatto estendere rapidamente il fronte dell’incendio, facendo temere per le vicine Sae in località Morro, evacuate per precauzione fino alle prime ore del mattino. Diversi automobilisti hanno immortalato le lingue di fuoco che illuminavano la notte. Immediata la richiesta di soccorso ai vigili del fuoco, giunti da Macerata, Visso e Camerino mentre carabinieri e volontari della Protezione civile hanno allertato i residenti nelle sette soluzioni abitative di emergenza di Morro, facendoli andare via dalle loro case per diverse ore per precauzione, visto che le fiamme hanno lambito la collina soprastante.

Intorno a mezzogiorno di ieri il primo respiro di sollievo, l’incendio era sotto controllo. Ci sono volute circa dodici ore per spegnere le fiamme, sono state impegnate sul posto almeno sei squadre dei vigili del fuoco di Camerino, Visso e Macerata coordinate dal Dos (Direttore operazioni di spegnimento), due unità boschive, tre mezzi Abf, un mezzo Abp, sei mezzi mobili a trazione integrale, l’elicottero Aib regionale che si riforniva da una vasca mobile posta non lontano dalla provinciale alimentata grazie alle autobotti e il Canadair 18 che ha fatto la spola da Castreccioni di Cingoli con l’ultimo lancio effettuato alle 14.45. Sul posto anche i carabinieri forestali che stanno conducendo le indagini, i carabinieri della Compagnia di Camerino, sei squadre della Protezione civile regionale e la polizia locale di Camerino.

Fino al primo pomeriggio è rimasta bloccata al transito la provinciale a salire dall’abitato di Morro, fino all’intersezione con la 77 per Serravalle di Chienti ed il traffico è stato dirottato a Muccia dai carabinieri e dalla polizia locale, con posti di blocco per impedire l’accesso alla zona interessata dall’incendio. Un forte odore di bruciato si è propagato nelle prime ore del mattino nella zona a nord est dell’incendio, ben avvertito dalla gente a diversi km di distanza. 

La colonna di fumo era ben visibile fino a circa le 11 del mattino, sin nelle zone circostanti Camerino. A partire dalle 5 anche il sindaco di Camerino Sandro Sborgia ha raggiunto la zona per seguire da vicino le operazioni di spegnimento: «Speriamo che i responsabili siano individuati - spiega - il sospetto è quello che dietro a questo incendio, che ha interessato una vasta zona boschiva sopra l’abitato di Morro, con il fuoco sospinto verso Gelagna dal vento, ci sia un piromane. La zona devastata è molto grande; vigili del fuoco, carabinieri forestali e volontari hanno lavorato a lungo per domare le fiamme. È triste vedere il bosco devastato, speriamo che episodi simili non accadano mai più». Dal primo pomeriggio di ieri sono iniziate le delicate e fondamentali operazioni di bonifica, indispensabili per evitare il riaccendersi di focolai. Si è sperato che arrivasse la pioggia, come da previsioni meteo, ma dal cielo - fino a ieri sera - non è scesa nessuna goccia di acqua.



Ora spetterà ai carabinieri forestali ed agli esperti dei vigili del fuoco, fare luce su quanto accaduto. La speranza è che le telecamere di sorveglianza poste agli incroci principali di Camerino, possano fornire immagini utili per le indagini. Con il clima secco e le giornate roventi le fiamme hanno maggiore facilità nel propagarsi. Ora resta una zona scura al posto del verde, gli alberi hanno i tronchi anneriti. 
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Corriere Adriatico