Emergenza raggiri, sempre gli anziani nel mirino: scacco ai truffatori. Ecco cosa è successo

«Sua figlia è nei guai, servono soldi», denunciati dopo il colpo a Caldarola: due napoletani erano fuggiti con preziosi e contanti
MACERATA Anziani nel mirino dei truffatori. È un’emergenza infinita e anche in provincia di Macerata si moltiplicano i tentativi dei malviventi che spesso si...

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MACERATA Anziani nel mirino dei truffatori. È un’emergenza infinita e anche in provincia di Macerata si moltiplicano i tentativi dei malviventi che spesso si spacciano per appartenenti alle forze dell’ordine o parenti delle vittime per mettere a segno i raggiri e farsi consegnare soldi. Non è semplice smascherare i responsabili ma l’impegno, da parte di carabinieri, polizia e guardia di finanza, è massimo. E lo dimostra l’ultima operazione dei militari dell’Arma, che sono riusciti a identificare i due autori di una truffa.

 

 

 

La ricostruzione

Lo scorso novembre un’anziana ha presentato una denuncia alla stazione di Caldarola. Un uomo, spacciandosi telefonicamente per suo nipote, le aveva detto che la madre aveva dei problemi con i carabinieri per dei mancati pagamenti. Aveva insistito poi sul fatto che, per evitare conseguenze di natura penale, era necessario consegnare a un “ufficiale giudiziario” - che di lì a poco sarebbe passato a casa sua - denaro o monili in pegno. La vittima ha aggiunto che dopo circa 20 minuti dalla telefonata, ricevuta sull’utenza telefonica fissa, si era presentato il finto ufficiale giudiziario, a cui aveva consegnato circa 350 euro in banconote di vario taglio e monili in oro del valore di svariate migliaia di euro.

L’uomo si era poi frettolosamente allontanato senza darle nemmeno il tempo di chiedere cosa fosse realmente accaduto a sua figlia. I carabinieri di Caldarola hanno avviato immediatamente le indagini per individuare gli autori del reato, analizzando le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza di esercizi commerciali e dalla rete di spycam cittadina. Èstato così possibile ricostruire l’accaduto. L’uomo che si era recato dall’anziana era sceso da un’auto guidata da un complice, che aveva subito spostato il mezzo in una posizione più defilata. Consumata la truffa, i due si erano subito allontanati dal paese. Dagli accertamenti successivi è emerso che l’auto era stata noleggiata in una ditta di Napoli da un uomo con numerosi precedenti di polizia per reati di questo tipo.

 

La scoperta

I carabinieri hanno poi scoperto che il locatario del mezzo, a gennaio, aveva alloggiato in un hotel del Nord Italia insieme a un cinquantenne suo concittadino, con numerosi precedenti specifici. Entrambi inoltre erano stati controllati in Puglia nei giorni immediatamente precedenti al blitz compiuto a Caldarola, sempre a bordo della stessa auto a noleggio. Nei giorni successivi uno dei complici era anche stato denunciato, questa volta in Abruzzo, per un reato commesso con le stesse modalità; aveva indossato lo stesso abbigliamento e lo stesso copricapo (un cappellino da baseball). Grazie alla collaborazione con i colleghi delle altre regioni, i carabinieri hanno effettuato il raffronto di foto e video, identificando il cinquantenne. Si tratta di colui che era sceso dall’auto per raggiungere l’abitazione della vittima. Sono poi risaliti all’identità del conducente del veicolo, un trentottenne di Napoli, che aveva preso la vettura a noleggio. L’indagine, condotta anche analizzando i tabulati telefonici, ha consentito di denunciare i due uomini alla Procura di Macerata per truffa aggravata in concorso.

 

La segnalazione

Ma l’emergenza continua. Negli ultimi giorni stanno arrivando chiamate a casa di diversi anziani di Castelraimondo da parte di truffatori che si fingono carabinieri e affermano di dover passare a domicilio per dei controlli. È una scusa per entrare nelle abitazioni e provare a rubare contanti e oggetti di valore. «Attenzione a questa nuova tipologia di truffa - mette in guardia l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Patrizio Leonelli -. Visto l’allargamento del fenomeno, si invita a fare massima attenzione e a rivolgersi alle forze dell’ordine, tramite il 112, alle prime avvisaglie di un tentativo di truffa. Al di là della segnalazione, è fondamentale diffidare delle persone estranee e di eventuali chiamate o soggetti che si presentano al portone di casa». A Potenza Picena infine, fa sapere il Comune, negli ultimi giorni si sono verificati diversi raggiri via Sms. «Ciao papà, ho perso il telefono. Questo è il mio nuovo numero»: il messaggio di aiuto contiene un pericoloso link che reindirizza al numero dei truffatori che chiedono soldi e dati personali.

 

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Corriere Adriatico