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RECANATI C’è fermento a Recanati in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo giugno. Il sindaco uscente e candidato del centrosinistra, Antonio Bravi, inaugurerà la sede elettorale di corso Persiani sabato prossimo. E intanto è al lavoro per la coalizione: «Cinque o sei le liste che mi sosterranno» dice. Tra queste il Pd e il gruppo di Graziano Bravi, al momento all’opposizione in consiglio comunale.
Gli obiettivi
«In questi anni ho lavorato per raggiungere questo obiettivo - evidenzia il sindaco -, perché non aveva senso la divisione dell'altra volta: dal punto di vista politico, amministrativo, programmatico, dei valori, siamo perfettamente allineati, le divisioni erano su questioni personali, io ho sempre creduto che debbano essere accantonate». Non nasconde la delusione per la scelta di Francesco Fiordomo (attuale assessore ai Lavori pubblici ma candidato sindaco per una coalizione di civici, ndr). «Se non avesse preso questa decisione saremmo stati largamente favoriti nel risultato finale. Adesso invece c'è da programmare un ballottaggio: intanto lavoriamo al primo turno».
I temi
Bravi pensa poi al lavoro da fare per la sua città: «Leggo delle pillole di programma del centrodestra che volano veramente basso: io credo che per Recanati serva ben altro rispetto alla semplice manutenzione ordinaria. La nostra città ha un ruolo importante a livello nazionale, ho visto un po' di aridità nelle anticipazioni uscite». E allora fa una analisi del suo mandato: «Per metà è stato condizionato pesantemente dalla pandemia. Si sono fatte alcune cose che non erano nel programma e viceversa. Il Pnrr non era prevedibile e ha stravolto i programmi amministrativi e la quotidianità. Nel programma del 2019 avevamo scritto "Le persone al centro" e credo che questo risultato sia stato ottenuto, siamo stati in mezzo alla gente, con le associazioni, cercando di sostenerle».
Il futuro
«Per quanto riguarda il futuro - prosegue - è chiaro che i settori cultura, turismo e sociale sono quelli su cui continueremo a lavorare, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Inaugureremo presto il Museo Gigli che sarà all'avanguardia a livello nazionale per accessibilità; lo stesso per le sale di Lorenzo Lotto. Crediamo che il turismo sia fondamentale per il rilancio del centro storico. I lavori pubblici? Il prossimo sindaco potrebbe anche non prevedere nulla e avrebbe la città piena di cantieri per cinque anni. Nello specifico l’edilizia scolastica è motivo per noi di grande soddisfazione perché, dopo la Scuola San Vito e tutti gli altri investimenti, andremo a rinnovare quasi totalmente i nostri edifici».
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Corriere Adriatico