Appignano piange Mario Rimini, imprenditore del mobile, fondatore della Banda musicale e promoter ciclistico. Il ricordo del sindaco

Appignano piange Mario Rimini, imprenditore del mobile, fondatore della Banda musicale e promoter ciclistico. Il ricordo del sindaco
APPIGNANO - Appignano oggi piange Mario Rimini. Il ricordo commosso...

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APPIGNANO - Appignano oggi piange Mario Rimini. Il ricordo commosso del sindaco, Mariano Calamita: "Ognuno di noi lo conosce, il suo nome è pronunciato da tutti con grande rispetto e il dolore con cui annunciamo la sua scomparsa riempie il cuore degli appignanesi di sincera commozione. Mario Rimini, uomo semplice e umile, ha, come tutte le grandi persone, lavorato sodo fin da bambino e la sua tenacia, la sua lungimiranza e anche la sua audacia sono state le basi per la costruzione di un'attività che per molto tempo ha portato benessere, lavoro e dignità a molte famiglie del posto e del circondario. Il suo altruismo e il suo senso di appartenenza a questa comunità lo hanno spinto verso grandi opere nei confronti del nostro paese, basti pensare all'importante ruolo di promotore e finanziatore della Banda Musicale di Appignano, che ha portato il suo nome come Corpo Bandistico Rimini Mobili dal 1996 al 2016 e a cui è rimasto sempre molto legato e con cui i rapporti di stima, aiuto e affetto sono rimasti fino alla fine. La promozione di attività sportive, soprattutto legate al ciclismo, basti ricordare l'associazione ciclistica Rimini Mobili che dagli anni '80 al 2012 ha svolto un ruolo importante nel settore amatoriale ed ha portato avanti, incentivandola e rendendola attrattiva per tutta la nostra comunità, la competizione del 25 aprile, molto seguita nel settore ciclistico. Una persona - ricorda ancora il sindaco Calamita - molto legata a tutto l'associazionismo del nostro paese, convinto sostenitore di tutti coloro che con lui si interfacciavano per la promozione delle proprie attività, per la crescita sociale, culturale e sportiva di Appignano. Un grande esempio, Mario Rimini, un uomo fiaccato da grosse perdite affettive, nel corso della sua vita, sempre affrontate con profonda dignità e forza d'animo. Anche in questi ultimi anni, dove la malattia lo ha sempre più messo a dura prova, ha potuto trovare sostegno e aiuto in molte persone che hanno ricambiato e restituito, in assistenza, conforto e vicinanza, quanto da lui donato in vita. Un uomo buono, grande nella sua semplicità, forte nelle sue debolezze, magnanimo verso la nostra piccola realtà. Un paese che ora lo piange e lo ricorda con immenso affetto e grande stima. Il nostro pensiero va a Federico, suo nipote, a cui ci sentiamo di affidare queste parole, affinché possa sentire tutta la nostra vicinanza, testamento affettivo di ciò che suo nonno ci ha donato. Grazie Mario, il nostro grazie non sarà mai abbastanza, il tuo ricordo sarà per sempre".

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Corriere Adriatico