Sposa inciampa al matrimonio e lo sposo la deride: «Ho chiesto il divorzio 3 minuti dopo le nozze»

Si ritiene che sia il matrimonio più breve nella storia del paese

Sposa inciampa al matrimonio e lo sposo la deride: «Ho chiesto il divorzio 3 minuti dopo le nozze»
Una coppia ha divorziato appena tre minuti dopo essere stata dichiarata marito e moglie dopo che lo sposo aveva deriso la sposa mentre lasciavano la cerimonia nuziale. Cosa...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Una coppia ha divorziato appena tre minuti dopo essere stata dichiarata marito e moglie dopo che lo sposo aveva deriso la sposa mentre lasciavano la cerimonia nuziale. Cosa è successo? Dopo lo scambio delle fedi, la coppia si è voltata per uscire ma la sposa è inciampata. Secondo quanto riferito, lo sposo l'ha derisa per essere caduta. Q8 News indica che la donna si è arrabbiata talmente tanto che chiede al giudice di porre immediatamente fine al loro matrimonio. Il magistrato ha acconsentito e ha notificato l'annullamento solo tre minuti dopo averli originariamente sposati.

 

La coppia, che vive in Kuwait, non ha mai nemmeno lasciato il tribunale come marito e moglie. Si ritiene che sia il matrimonio più breve nella storia del paese. La storia è stata ampiamente condivisa online e molte persone credono che abbia fatto la cosa giusta. Qualcuno ha scritto su Twitter : "Un matrimonio senza rispetto è un matrimonio fallito fin dall'inizio". Un altro ha aggiunto: "Se all'inizio si comporta così, è meglio lasciarlo".

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico