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Il lavoro e la famiglia. Due punti saldi che non sempre possono andare d'accordo. Soprattutto, quando il primo prende il sopravvento sul secondo. E c'è anche chi ha il coraggio di mettere un punto. Come Noel, un papà che si è licenziato dopo che il capo ha provato ad annullare la sua vacanza di famiglia, spostando arbitrariamente le ferie. Una storia avvenuta in Australia, ma che ha un sapore familiare per tanti lavoratori in tutto il mondo.
Lo scambio di mail
A parlare della storia in questione è Michael Sanz, un imprenditore ed esperto di outsourcing che racconta spesso vicende legate a dipendenti che condividono con lui le loro brutte esperienze con il capo. Stavolta però, è quest'ultimo a inviare la segnalazione, pensando di essere dalla parte della ragione.
Il primo messaggio è del capo, che informa Noel che una dipendente, Jenny, si è dimessa: «Mi dispiace, la prossima settimana non potrò darti giorni liberi come concordato in precedenza e saremo tutti al lavoro per trovare un sostituto prima possibile», scrive. «Possiamo rinviare di qualche mese, ho informato le risorse umane del cambiamento, apprezzo la tua comprensione», ha scritto il capo.
La risposta del dipendente non si è fatta attendere: «So che per l'azienda è frustrante, ma non posso annullare il viaggio perché si tratta del matrimonio di suo fratello a Bali.
La reazione del dipendente
Il dipendente si è detto «sotto choc» e ha detto che avrebbe informato le risorse umane dell'atteggiamento del capo. Poi, la risposta inaspettata: «Un'azienda che non rispetta i dipendenti è un posto in cui non voglio lavorare», ha scritto. Contattato dall'autore del video, il dipendente ha raccontato di aver spento il telefono per tre settimane e di essersi goduto le sue vacanze, nonostante l'azienda avesse provato a contattarlo anche chiamando sul telefono della moglie. Tornato dopo le ferie ha informato i suoi clienti che sarebbe andato via dall'azienda e ha trovato un nuovo lavoro.
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Corriere Adriatico