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«Immobile è passato con il semaforo verde e lo ribadisce con forza ancora una volta». Lo ha spiegato a Radiosei Erdis Doraci, legale del calciatore della Lazio coinvolto domenica mattina in un incidente stradale nel quartiere Prati. La sua auto si è scontrata con un tram e in questi giorni i vigili urbani stanno ricostruendo la dinamica. Verranno riascoltati anche i testimoni: alcuni di loro, almeno tre, rischiano la denuncia per false dichiarazioni nel caso in cui la loro ricostruzioni non fosse confermata.
«Sono questioni che nessuno vorrebbe vivere - continua l'avvocato -. La cosa più importante è proprio il lieto fine. Stiamo cercando di capire di chi sia stata la distrazione determinante nell’incidente. Ci sono dei gradi di colpevolezza. La semplice distrazione e poi colpe più gravi, come chi si mette alla guida dopo aver consumato alcol o sostanze stupefacenti. In questo caso la colpa rasenta quasi il dolo. Nessuna di queste situazioni si è verificata, né per Ciro né per il macchinista. Il mio assistito guidava sotto i 50 all’ora. Parliamo di una distrazione, incidenti che accadono frequentemente in questa città. È giusto che abbia avuto risonanza vista la notorietà di Immobile, ma non bisogna mai superare quel valore, quell’equilibrio morale per valutare le cose con terzietà e oggettività. Per adesso nessuna responsabilità è stata contestata. Quando si parla di ‘colpe importanti’, queste emergono subito. Sono stati sentite alcune testimonianze che parlano di semafori non funzionanti negli ultimi giorni.
L'incidente tra Immobile e il tram
L'incidente domenica alle 8.20 in piazza delle Cinque Giornate, dove dodici persone - fra le quali Immobile, le due figlie minori, il macchinista del convoglio, M.V., 43 anni, e otto viaggiatori - sono rimaste ferite, con prognosi inferiori ai 10 giorni. Il capitano della Lazio ha riportato la frattura composta dell’XI costola destra e la figlia di 10 anni, trattenuta in osservazione in ospedale e poi dimessa ieri. E Immobile - che poi è stato anche a Formello dove ha salutato la squadra - ha pubblicato una foto con tutta la sua famiglia a casa: «Grazie per tutti i messaggi pieni d’amore che ci avete mandato e sopratutto grazie ai dottori agli infermieri che in questi giorni hanno fatto il possibile per farci stare bene. Possiamo dire che il peggio è passato vogliamo solo dimenticare e andare avanti e ringraziare Dio per aver protetto le mie bimbe, me e tutte le persone coinvolte».
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Corriere Adriatico