Barbara D'Urso e Berlusconi: «Mi fece la corte, rifiutai perché...» E si interrompe

Barbara D'Urso e Silvio Berlusconi, show a Pomeriggio 5: «Mi fece la corte e lo rifiutai perché era...» E si interrompe
«Silvio Berlusconi mi fece la corte, ma io lo rifiutai»: Barbara D'Urso ammette di aver ricevuto attenzioni dal Cavaliere durante la puntata di Pomeriggio 5. Il...

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«Silvio Berlusconi mi fece la corte, ma io lo rifiutai»: Barbara D'Urso ammette di aver ricevuto attenzioni dal Cavaliere durante la puntata di Pomeriggio 5. Il leader politico è stato ospite della trasmissione e Vittorio Sgarbi ha riaperto l'argomento chiedendo racconti maliziosi. La conduttrice aveva già confessato di aver respinto Berlusconi quando entrambi erano più giovani. 


Il critico d'arte ha ricordato come Carmelita riservò al Cav un "no". «No, allora, già ho capito che è un pomeriggio difficile. Non sono io che sostengo, o ad aver divulgato di non aver mai avuto una storia sentimentale con il presidente Silvio Berlusconi, ma è stato lui che lo ha voluto divulgare in diretta, peraltro davanti a me, tempo fa... È vero, è vero. Anni fa il dottor Silvio Berlusconi mi fece la corte. Io ero molto piccola, anche lui era più giovane. Ma io non ho mai accettato la sua corte, perché in quel periodo lui era...». A quel punto si è interrotta e a completare la frase ci ha pensato Sgarbi: «Era ancora sposato». 


Silvio Berlusconi era nel salotto di Barbara D'Urso per chiudere la campagna elettorale in Sardegna. Il leader di Forza Italia ha avuto l'occasione di commentare la situazione politica attuale: «Siamo in un momento molto grave, i grillini sono peggio dei comunisti. Sono più pericolosi perché sono degli incompetenti, buoni a nulla, ma capaci di tutto. Sono spinti dall'invidia sociale, vogliono portare via a chi ha più di loro... Le elezioni in Sardegna confermeranno che il centrodestra è la maggioranza naturale degli italiani. A seguito degli errori dei grillini, arriverà una decrescita e questo governo cadrà. Non saranno loro a mollare, perché sono innamorati del potere. Saranno le cose che andranno male a costrigerli ad andare a casa. Sono quasi sicuro che metteranno una tassa patrimoniale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico