TORRE SAN PATRIZIO - Tredicenne aggredito da una baby gang ai giardini del centro, Torre San Patrizio. Il ragazzo finito all’ospedale ha una prognosi di 4 giorni per le...
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La rissa tra ragazzini al mare finisce a bottigliate: ferito alla testa
L’aggredito era con un amichetto sull’altalena quando è stato avvicinato dal gruppetto ostile. All’origine del pestaggio ci sarebbe una vendetta per una richiesta di soldi di qualche giorno prima, rimasta inascoltata. Pochi euro, quanto basta per un gelato. Martedì, alle 22.45, è scattato il regolamento di conti. Nel tre contro uno, l’adolescente è stato preso a pugni in faccia e all’addome dall’aggressore, mentre il compagno di brigata lo bloccava da dietro e il terzo lo strattonava di lato. Il tredicenne è riuscito a divincolarsi e scappare.
Si è messo a correre e ha fatto il giro delle mura di cinta con i tre alle calcagna. Arrivato in centro è riuscito a telefonare al padre che l’ha raggiunto. Poi sono arrivati i carabinieri. Il ragazzino è stato portato al pronto soccorso, gli hanno diagnosticato un colpo di frusta e una lesione addominale. «Mio figlio era spaventatissimo – racconta il genitore - ho allertato il 112 e sono arrivati subito i militari, mentre salivo in macchina l’aggressore mi si è avvicinato dicendo “cerchi me?”».
Una sfida a un adulto, nessuna paura dei grandi. I residenti dicono che la storia va avanti da tempo e il trio dell’Arancia Meccanica in salsa torrese sarebbe diventato lo spauracchio delle famiglie. I ragazzini rinunciano alla passeggiata serale e i bulli sono i padroni del centro storico. Non si limitano più alle richieste di denaro, passano alle mani.
«Mio figlio ha paura di girare in paese» riferisce una mamma, «non essendoci un servizio d’ordine, quelli alzano sempre il tiro» aggiunge un’altra, «la situazione è nota a tutti, se nessuno denuncia, le cose non cambiano» avverte un nonno. Ora la denuncia c’è, il sindaco è stato informato e si sta interessando del problema. Pattuglie in strada e impianti di videosorveglianza sarebbero graditi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico