Cresce il numero degli alberi infestati Tarlo asiatico una peste per molte piante

Cresce il numero degli alberi infestati Tarlo asiatico una peste per molte piante
FERMO - Riunione tesa in Regione sull'emergenza "tarlo asiatico", una vera e propria peste per molte piante. Riunione tesa in Regione sull'emergenza "tarlo asiatico" che...

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FERMO - Riunione tesa in Regione sull'emergenza "tarlo asiatico", una vera e propria peste per molte piante. Riunione tesa in Regione sull'emergenza "tarlo asiatico" che l’amministratore del Consorzio di bonifica delle Marche, Claudio Netti, ha definito “la peste dell’olmo e purtroppo di molte altre specie”. Si è appena concluso il primo periodo di lotta al terribile insetto e la situazione non è affatto sotto controllo, tanto che l’assessore all'Ambiente e Agricoltura Maura Malaspina ha convocato una riunione operativa in cui però ha pesato la grave assenza dei Comuni interessati. Teso dunque il clima tra i presenti, in cui hanno spiccato rappresentanti della Provincia di Fermo, funzionari regionali e del Consorzio di bonifica. “Il problema è quello delle risorse, ovvero chi paga – sottolinea l’amministratore del Consorzio di Bonifica, Netti -. La legge a tale riguardo è chiara, sul punto debbono pagare i proprietari delle piante infestate, pubblici o privati che siano, anche se si è alla ricerca di una soluzione che vorrebbe esonerare i privati dal pagamento. Il Consorzio da parte sua garantisce che nei prossimi giorni continueranno i cantieri, perché i territori interessati non vengano additati come gli ’untori della regione’ e solleciterà soluzioni responsabili e condivise da parte di tutti i soggetti coinvolti”.


Gli abbattimenti delle piante infette sono proseguiti per tutto il periodo immediatamente precedente il Natale e avevano riguardato circa duemila alberi. L’operazione era stata portata avanti al Consorzio di bonifica in accordo con la Provincia, e sotto il coordinamento dei tecnici del Servizio Fitosanitario Regionale dell'Assam. Il Consorzio di bonifica aveva provveduto al taglio attraverso una ditta specializzata che si è occupata anche del trasporto dei tronchi al centro di raccolta, in previsione della loro cippatura (la riduzione in scaglie di pochi centimetri). I Comuni interessati sono stati in questa prima fase Magliano di Tenna, Montegiorgio, Grottazzolina e Rapagnano, ma la sfera di attenzione si estende per un raggio di altri due chilometri intorno all'area infestata, coinvolgendo anche Belmonte Piceno, Fermo, Monte Giberto, Montottone e Ponzano di Fermo. Le piante coinvolte negli abbattimenti si trovano in terreni pubblici e privati e, almeno per ora, questo sembra essere l'unico focolaio in regione. Da qui il timore del Fermano di essere lasciato solo. La tempestività degli interventi è fondamentale per evitare che questo insetto si diffonda. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico