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FERMO - È andata bene. Nessun disagio particolare, tranne qualche caso, registrato nel settore del lavoro nella prima giornata di obbligo di Super Green pass per i lavoratori over 50: ovvero lavoratori che per andare in ufficio, in azienda o in altri luoghi di lavoro devono essere vaccinati o guariti dal Covid-19.
Assenze per il Covid
«In Comune ne abbiamo di difficoltà – commenta il sindaco di Porto San Giorgio Nicola Loira – ma non da ieri e per l’arrivo del super Green pass per gli over 50. Tra qualche vigile sospeso perché non vaccinato e l’Urp chiuso per malattia, non c’è stato nessun caso che abbia aggravato la situazione». Quindi più che il super Green pass in questo caso a creare i problemi è il virus che continua a circolare. Anche nel comune di Fermo ieri è stato «tutto tranquillo», commenta il primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro.
Nessuna criticità
«Per ora non ho avuto segnalazioni particolari» conferma Giuseppe Donati della Cisl Fp, e lo stesso vale per la Cgil. «Non ci sono giunte criticità – spiega Alessandro De Grazia – nemmeno dai luoghi di lavoro, non si rilevano problematiche di rilievo, nemmeno con le associazioni di categoria».
Il commercio in pista
Maria Teresa Scriboni, referente territoriale fermana per Confcommercio Marche Centrali, a questo proposito osserva che «la situazione è tranquilla e nessuno ci ha chiamato per segnalare alcun caso di sospensione dallo stipendio. I pochi lavoratori che sapevamo non essere ancora vaccinati, hanno comunque ottenuto il super Green pass perché hanno contratto il Covid e sono guariti». Il lavoratore over 50 che non esibisce il Super Green pass all’ingresso del luogo di lavoro, come ormai è noto, non avrà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro. E le multe per chi non rispetta obblighi e divieti, sono salate. Sia per i lavoratori che per le imprese. Chi non ha ancora completato il ciclo vaccinale, è rimasto comunque a casa.
Calzaturieri fiduciosi e cauti
«Ci sono alcuni casi, pochi per la verità – spiega Paolo Tappatà della Confartigianato – di aziende che hanno dipendenti che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale e non sono andati a lavorare. Tra questi c’è un’azienda con 20 dipendenti di cui 4 ancora non vaccinati. Casi come questi, nel calzaturiero, possono creare qualche problema». Questo è il periodo in cui si completano le commesse e, aggiunge, «c’è il rush finale per le consegne. Non sono molti quelli che non si sono presentati al lavoro e le difficoltà non sono state rilevanti, se non in un paio di casi». E ci sarebbe anche qualche datore di lavoro che non ha voluto pressare i dipendenti a vaccinarsi, ma si è organizzato attrezzandosi in altro modo, con soluzioni alternative, magari con sostituzioni temporanee. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico