Il grido di preoccupazione del comitato: «La pista di motocross distruggerà il turismo»

Il grido di preoccupazione del comitato: «La pista di motocross distruggerà il turismo»
SMERILLO «Non vogliamo quella pista di motocross, siamo pronti a una class action milionaria». È diffuso il malcontento, a Smerillo, per il circuito realizzato...

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SMERILLO «Non vogliamo quella pista di motocross, siamo pronti a una class action milionaria». È diffuso il malcontento, a Smerillo, per il circuito realizzato dalla scorsa primavera a Valle Cupa. 

 
La scelta
Una scelta, avallata dal Comune come impianto provvisorio, che ha accolto la richiesta dal Motorclub di Maleta ad Amandola. La pista ha preso forma su un terreno agricolo e, nota il comitato “No motocross” che si è costituito per protestare contro la realizzazione, «per la quarta volta si cerca di aprire una pista nella stessa valle, spostando ogni volta leggermente la posizione. Sono stati chiusi le tre volte precedenti e nell’ultima occasione sono state elevate multe perché si usavano attrezzature meccaniche su terreni versanti e si abbattevano piante. Il sindaco di Smerillo ha detto di averlo permesso perché provvisorio, ma abbiamo foto risalenti già a marzo 2020 in cui si svolgeva motocross in quel campo». A protestare sono proprietari di attività recettive, insieme ai residenti della vallata, alcuni dei quali, arrivati dall’estero, hanno comprato abitazioni in zona, incantati dalla bellezza e tranquillità del paesaggio.

«Il rumore – si lamentano – risuona tutto intorno alla valle. Su questo pendio c’è un limite di 55 decibel, noi ne abbiamo rilevati 65 ad 1 chilometro di distanza. Non possiamo continuare a convivere con questo abuso. Nei b&b gli ospiti vorrebbero rilassarsi e godersi il giardino, non si può passare una vacanza con questo caos. Alcuni residenti lamentano stress, mancanza di sonno e dolori. Si producono rifiuti sulla pista, nelle vicinanze e nei boschi». 


Le motivazioni


L’impianto, per il Comitato non genera economia: «Lo praticano poche decine di appassionati. Il turismo è fondamentale sul territorio. Lo scenario, la pace e la tranquillità dei monti e della pedemontana Sibillini sono amati dai turisti e non andrebbero distrutti. Distruggerà il reddito per gli affitti di case vacanze e il denaro che portano in zona i turisti, spendendo in ristoranti, bar e negozi. Le nostre proprietà diventeranno inutili e invendibili e si ridurranno i lavori di costruzione. Si rischia un enorme impatto per l’economia locale».

 

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Corriere Adriatico