L’Italgas chiede quattro milioni al Comune. La motivazione è sorprendente

L’Italgas chiede quattro milioni al Comune. C'è anche la motivazione: il riscatto anticipato del servizio di distribuzione
SANT’ELPIDIO A MARE  - La storia risale a più di un decennio fa, per l’esattezza al 2010. Ma il contenzioso rischia di costare una bella somma al comune di...

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SANT’ELPIDIO A MARE  - La storia risale a più di un decennio fa, per l’esattezza al 2010. Ma il contenzioso rischia di costare una bella somma al comune di Sant’Elpidio a Mare, che dovrà resistere in tribunale ad una richiesta di oltre quattro milioni di euro. 

 
A presentare il ricorso la Italgas Reti Spa, per un indennizzo a fronte del riscatto anticipato del servizio di distribuzione del gas. Secondo i calcoli della società, il valore della rete del metano ammonterebbe a oltre 5,7 milioni di euro, oltre il triplo di quanto a suo tempo pagato dall’ente. La differenza sfiora i 3,9 milioni di euro, oltre ad Iva ed interessi commerciali tra la data di consegna degli impianti e quella del pagamento. Insomma, in caso di esito sfavorevole, un vero salasso.


Il servizio di distribuzione del gas naturale era stato affidato per una durata di 12 anni, a partire dall’inizio del 2010, alla Società italiana per il gas. In pratica era avvenuto un riscatto anticipato della vecchia concessione con un nuovo affidamento alla stessa società e Italgas aveva accettato la cifra di poco superiore ad 1,8 milioni di euro, fissata come indennizzo dalla giunta dell’epoca, a titolo di acconto, dato che la stima degli impianti ammontava secondo la società a circa 5,5 milioni. 


Dopo alcuni lavori, ammodernamenti ed interventi di manutenzione, il valore è stato ricalcolato fino a raggiungere una somma di oltre 5,7 milioni. 
È stato avviato un procedimento arbitrale, ma il caso non è stato ancora chiuso. L’anno scorso, la Italgas Reti si è rivolta al tribunale di Fermo, per chiedere di ricevere l’indennizzo per il riscatto anticipato del servizio di distribuzione del gas naturale, ribadendo la richiesta di una somma di oltre 5,7 milioni, a cui va sottratta la cifra già versata dal Comune a suo tempo. La giunta comunale guidata da Terrenzi, valutata l’urgenza di resistere in giudizio, ha dato mandato agli uffici di individuare un legale, tra quelli di fiducia dell’ente, per affidargli la difesa. 


Insomma un altro contenzioso per il Comune elpidiense, uscito indenne da un paio di settimane dalla causa sull’affidamento dell’appalto per la raccolta rifiuti. Su questo fronte, non è da escludere che le aziende che si sono viste respingere il ricorso al Tar Marche possano impugnare la sentenza chiedendo al Consiglio di Stato di esprimersi.

 

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Corriere Adriatico