SANT'ELPIDIO A MARE - Un protocollo d'intesa unitario dei quattro Comuni del basso bacino del Chienti. L'intesa...
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L'intesa per chiedere di poter partecipare alle decisioni inerenti la regolazione dei flussi d'acqua presso le tre dighe che sorgono lungo il letto del fiume. È la base sulla quale stanno lavorando i sindaci di Sant'Elpidio a Mare, Montegranaro (anche se all'incontro di venerdì scorso era presente l'assessore Roberto Basso), Montecosaro e Civitanova per cercare di salvaguardare i loro territori, spesso i più colpiti nei casi di piene del corso d'acqua.
Il primo incontro è servito per fare il punto dei problemi da mettere sul piatto e inserire nel protocollo da sottoporre poi ad Assm (la municipalizzata del Comune di Tolentino che gestisce la diga di Le Grazie), Consorzio di bonifica, Enel e tutti gli altri enti coinvolti nella questione. A giorni il documento dovrebbe essere redatto, poi firmato dai quattro sindaci e infine discusso con le autorità che attualmente prendono le decisioni riguardanti gli invasi di Polverina, Caccamo e Le Grazie di Tolentino.
Invasi che ricadono tutti in provincia di Macerata e per i quali, quindi, soprattutto i due Comuni fermani hanno meno voce in capitolo, pur trovandosi poi anche (e soprattutto) loro a dover fronteggiare le conseguenze della furia delle acque nei giorni di maltempo. Magari non chiudendo i rubinetti quando di acqua già ce n'è molta lungo il tragitto potrebbe fare la differenza tra danni esigui e una catastrofe. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico