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FERMO - Non solo costa, ma anche entroterra; non solo una parte della provincia, ma tutto il territorio a formare una grande squadra. Le prove tecniche di dialogo per brandizzare la costa, che stanno iniziando a fare i due assessori al Turismo di Fermo, Annalisa Cerretani, e di Porto San Giorgio, Giampiero Marcattili, sono ancora al centro dell’attenzione e delle discussioni.
Il ruolo dell’hinterland
«Il principio che vorrei sottolineare – commenta il presidente di Marca Fermana, Ivano Bascioni – è che anche il territorio dell’entroterra, può contribuire a creare un buon blocco turistico, e fare la differenza». Quello che intende dire è che la costa, con il mare e le spiagge, va funziona, attrae molti turisti, ma con l’entroterra può completarsi. «Di certo i piccoli paesi – prosegue Bascioni – non potranno fare grandi numeri, ma cifre più piccole, è diverso pure il target». Marca Fermana crede al progetto di far conoscere i piccoli centri a gente del posto o turisti che si trovano sulla costa, fino allo scorso anno aveva organizzato il progetto “Marca in bus”, che con pullman portava le persone dalla costa direttamente nei centri dell’interno. Quest’anno non s’è potuto fare, mancanza di fondi, ma il principio resta valido.
L’episodio emblematico
Bascioni, che è anche sindaco di Belmonte, racconta un episodio accaduto qualche giorno fa. «Un turista – racconta – che da trent’anni va al mare a San Benedetto del Tronto, mi ha raccontato che due giorni la settimana li dedica a cercare e visitare posti.
Le proposte
Quanto alle proposte di Marca Fermana, spiega che sono in attesa «di ricevere un finanziamento regionale, il decreto c’è, poi partiremo con lo Slow Marca, per far conoscere il territorio e magari qualcosa insieme anche per Natale. Intanto rimarco che i primi dialoghi tra Fermo e Porto San Giorgio sono un buon punto di partenza». Punto di partenza positivo per il consigliere comunale di minoranza di Fermo, Luciano Romanella, che di consiliature ne ha fatte molte e che questa proposta di navigare tutti insieme verso l’obiettivo turismo, l’ha già sentita (ma poi non se ne è fatto più nulla). «Considero lodevole iniziare a parlarne – commenta – è la strada da percorrere. Ma si deve andare avanti coinvolgendo le associazioni, e vendendo tutto il territorio nella sua interezza. In 60 km circa abbiamo tutto, la montagna, la collina e ovviamente il mare. La mia non è né una critica né una polemica, sia chiaro, solo uno sprone ad andare oltre, a mettere sul tavolo non solo la costa, ma tutti i comuni».
L’esempio da seguire
Un po’ come fanno nella riviera romagnola. «Bisogna sedersi davvero attorno a un tavolo – prosegue il consigliere della Lega - e trovare un modo per vendere la “bomboniera”, ovvero tutta la provincia di Fermo. Bisogna dare seguito e fare qualcosa di qualità, l’iniziativa dei due assessori fermano e sangiorgese è positiva, ma è necessario che ci siano tutti i comuni uniti, che la politica sia unita per una “politica di scopo”».
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Corriere Adriatico