PORTO SANT’ELPIDIO - Rapina a mano armata ieri a Porto Sant’Elpidio lungo la statale Adricatica in zona Faleriense. Erano circa le 16 di pomeriggio quando tre banditi...
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Sequestrati a un pluripregiudicato villa e auto del valore di oltre 550mila euro
Un’azione veloce e fulminea: i dipendenti della banca non hanno opposto resistenza, consegnando immediatamente il denaro nelle mani dei banditi che, in pochi istanti, si sono allontanati a piedi attraverso piazza Fratelli Cervi, correndo verso via Firenze. Non è esclusa la presenza di un quarto complice ad attenderli dietro l’angolo con l’auto pronta per la fuga. E’ ancora in corso la stima definitiva della refurtiva ma, secondo le prime indiscrezioni, il bottino, sottratto dai malviventi, si aggirerebbe intorno ai 10mila euro.
Azionato l’allarme da parte della banca, sul posto sono immediatamente giunti gli uomini della questura di Fermo per cercarte di ricostruire quanto accaduto.
Gli agenti, dopo aver sentito le testimonianze degli impiegati dell’istituto di credito, hanno cercato di raccogliere ulteriori elementi, verificando la presenza in zona di eventuali telecamere private, dato che l’area è sprovvista di telecamere pubbliche di sorveglianza.
Visionate in particolare le immagini di una vicina gioielleria, che, secondo indiscrezioni, non avrebbero però fornito elementi utili alle indagini. Di maggiore utilità ai fini investigativi potrebbero invece essere le testimonianze di alcuni residenti della zona che hanno riferito di aver visto degli uomini, a volto scoperto, correre dall’istituto di credito verso piazza Fratelli Cervi. Non è la prima rapina per la banca Popolare di Bari: diversi anni fa infatti la filiale, quando ancora apparteneva al gruppo Tercas, era stata presa di mira e rapinata da alcuni malviventi armati. Negli ultimi anni però, dicono i residenti «la situazione sembrava tranquilla, eppure – aggiungono – le telecamere di sorveglianza qui, in effetti, servirebbero proprio». Un appello per cercare di migliorare la sicurezza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico