Ristoratori e baristi, a Porto Sant'Elpidio la carica dei 50: «Più aiuti o rischiamo di scomparire»

Ristoratori e baristi, a Porto Sant'Elpidio la carica dei 50: «Più aiuti o rischiamo di scomparire»
PORTO SANT'ELPIDIO - Cinquanta rappresentanti della ristorazione si sono ritrovati sotto il Comune di Porto Sant’Elpidio per dare la chiave delle loro attività al...

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PORTO SANT'ELPIDIO - Cinquanta rappresentanti della ristorazione si sono ritrovati sotto il Comune di Porto Sant’Elpidio per dare la chiave delle loro attività al sindaco Nazareno Franchellucci. Bar, pizzerie, pub, ristoranti, alberghi, chalet, gelaterie protestano perché la cosiddetta fase 2, la ripartenza, dopo lo stop forzoso di due mesi, sembra una retromarcia. Una spinta verso il burrone. «Chiediamo finanziamenti a fondo perduto – dice Piero De Santis, portavoce per la categoria -: i 600 euro, gli 800 euro di mancia non ci servono a niente, tanti di noi ormai non riescono più a pagare le bollette di gas, luce e acqua, che continuano ad arrivare, non possiamo neanche andare in banca a elemosinare prestiti, soldi che dobbiamo restituire».


«Condivido pienamente questa manifestazione» dice il sindaco Nazareno Franchellucci e assicura che farà di tutto per sostenere le attività, per quanto è nelle sue possibilità. Critico verso Roma il primo cittadino che, rivolto ai manifestanti dice: «Non sono stati in grado di dare risposte a voi ma neanche a noi sindaci, sono fortemente deluso riguardo l’attività del Governo sui protocolli di sicurezza, eppure gli esperti ci sono e tempo c’è stato per organizzare le riaperture in una maniera degna». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico