Chiuso il cerchio sulla rapina al rappresentante di gioielli: in manette anche l'ultimo dei quattro banditi

Porto Sant'Elpidio, chiuso il cerchio sulla rapina al rappresentante di gioielli: in manette anche l'ultimo dei quattro banditi
PORTO SANT'ELPIDIO - Si è chiuso il cerchio attorno ai quattro banditi che il 26 febbraio 2019 avevano rapinato un rappresentante di gioielli a Porto...

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PORTO SANT'ELPIDIO - Si è chiuso il cerchio attorno ai quattro banditi che il 26 febbraio 2019 avevano rapinato un rappresentante di gioielli a Porto Sant’Elpidio. E’ finito in carcere nel Napoletano lo scorso 30 giugno l’ultimo componente della banda.


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Dopo un anno di continue ricerche, condotte in sinergia dalla squadra mobile della questura di Fermo in collaborazione con i colleghi di Napoli, l’uomo, braccato e senza possibilità di fuga, è stato costretto, suo malgrado, a costituirsi. Per lui si sono aperte le porte del carcere del capoluogo partenopeo, dove già si trovano i tre complici precedentemente arrestati.

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 La ricostruzione
Una banda di napoletani in trasferta nel Fermano per compiere attività criminose. La mattina del 26 febbraio 2019 i quattro, utilizzando veicoli a noleggio, da qui il nome dell’operazione Car rent, avevano seguito la vittima per diversi chilometri nel territorio fermano, per poi aggredirla e derubarla della propria valigetta di preziosi all’altezza di Porto Sant’Elpidio. Una rapina violenta, nella quale il malcapitato rappresentante aveva riportato diverse ferite. Bottino, 15mila euro. I quattro, tutti residenti a Napoli e nell’hinterland, erano stati identificati in breve tempo grazie al minuzioso lavoro degli agenti della questura di Fermo e dei colleghi di Napoli. Nei loro confronti era stato emesso un ordine di custodia cautelare per rapina aggravata e lesioni. Dei quattro banditi, uno era stato rintracciato nei giorni successivi alla rapina dal personale delle due squadre mobili, un secondo, messo alle strette e senza possibilità di fuga, si era costituito poche settimane dopo.
L’attesa

Per arrestare il terzo componente del commando, gli agenti avevano dovuto invece attendere il momento propizio, individuandolo solo lo scorso 26 dicembre presso l’abitazione di un parente ove l’uomo, da mesi latitante, si era recato per trascorrere le festività natalizie. Martedì scorso l’epilogo: il quarto e ultimo rapinatore, attorno al quale gli agenti avevano fatto terra bruciata, è stato costretto a costituirsi e subito tradotto al carcere di Poggioreale. Un grande lavoro di sinergia e di proficua collaborazione, fanno sapere dalla questura di Fermo, tra le due squadre mobili. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico