Le grandi pulizie della spiaggia: il conto per il Comune è salato. L'obbligo della differenziata fa aumentare i costi

Le grandi pulizie della spiaggia: il conto per il Comune è salato. L'obbligo della differenziata fa aumentare i costi
PORTO SANT’ELPIDIO  - Pulizia della spiaggia affidato il servizio a Ecoelpidiense per diecimila euro ma non basteranno. È il solito problema che si ripresenta puntuale ogni...

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PORTO SANT’ELPIDIO  - Pulizia della spiaggia affidato il servizio a Ecoelpidiense per diecimila euro ma non basteranno. È il solito problema che si ripresenta puntuale ogni anno prima di Pasqua. 

 
Il mare porta a riva di tutto, e il Comune paga. «La somma stanziata è un importo minimo per iniziare i lavori» dice il vicesindaco con delega all’Ambiente Daniele Stacchietti, che coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Quanto è accaduto con il maltempo di questi giorni risponde a chi sosteneva che la spiaggia si dovesse ripulire prima. La pulizia ha un costo che ricade sulle tasche dei cittadini. Quindi, con l’obiettivo di sistemare tutto entro Pasqua, abbiamo affidato l’incarico al momento giusto. Dall’anno scorso queste operazioni sono più complesse e costose». 

Dal 3 settembre 2020, infatti, una nuova direttiva modifica la precedente e fa allungare i tempi dei lavori, di conseguenza i costi aumentano. In pratica, per una corretta raccolta di rifiuti spiaggiati in area demaniale libera o in concessione è obbligatorio preservare la risorsa naturale sabbia o ghiaia che deve rimanere in loco. Occorre un macchinario dotato di setacci con diverse maglie e movibile per eseguire l’operazione con rapidità. Appaltati i lavori, Ecoelpidiense dovrà anche accantonare il materiale raccolto per il tempo necessario.

Nella determina dei Lavori pubblici si legge che qualora diecimila euro non dovessero essere sufficienti si procederà a una variazione di bilancio. Mauro De Angelis, amministratore delegato della società incaricata, fa notare «prima di questa norma i rifiuti in spiaggia potevano essere caricati e smaltiti in discarica. Con questa modifica, di fatto molto generica e di difficile applicazione, bisogna fare una selezione in loco dei rifiuti. Occorre vagliarli e a Porto Sant’Elpidio non è un’operazione semplice questa perché la spiaggia è ghiaiosa. Più semplice sarebbe a Porto San Giorgio, dove la spiaggia è sabbiosa. Difficile, se non impossibile, separare il legno dalle ramaglie e dal ciotolame nell’arenile portoelpidiense. Bisognerà fare una verifica a lavoro finito per capire l’incidenza sul piano economico di questa modifica. Comunque noi siamo stati i primi a dotarci di questa attrezzatura che adesso diventa necessaria. Con questa nuova tecnologia avremo risultati positivi. Però – conclude l’imprenditore – un’ingiustizia di fondo c’è. Porto Sant’Elpidio si estenderà per 5 km a ovest, non di più, non può produrre tutti quei rifiuti spiaggiati. Quelli sono il prodotto di comuni che si estendono per 50 km nell’entroterra. Dovrebbero pagare la loro parte». 


Andrea Balestrieri, consigliere comunale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, fa una riflessione sul punto: «La spesa deve essere ripartita e la politica deve intervenire. Non può farsi carico del totale delle spese un solo Comune, tutti i territori interessati devono partecipare e i costi devono essere suddivisi. Intendo approfondire la problematica che ho più volte affrontato in consiglio. Si dovrà trovare una soluzione a livello interprovinciale essendo Porto Sant’Elpidio tra due fiumi a nord e a sud». 

 

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Corriere Adriatico