PORTO SANT'ELPIDIO - Abusate e ricattate, sfruttate e derubate. Capita a belle ragazze del Sud e Centro America arrivate nel Fermano e costrette a prostituirsi. Tra Porto...
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All’ennesima occasione, però, una ragazza di Santo Domingo getta la spugna, si confida con una vicina di casa e parte la segnalazione ai carabinieri. Si avviano i controlli, posti di blocco, fermi, perquisizioni a persone che entrano ed escono dagli appartamenti. Verifiche che andranno avanti nei giorni a seguire. La dominicana ha scoperto il coperchio e mostrato quanto bolle in pentola da settimane. Si evince che una banda di romeni ha imbastito un sistema criminale.
Sono uomini che, a turno, frequentano le ragazze, telefonano con cellulari sempre diversi, prendono appuntamento e fanno sesso. Consumato il rapporto e poi, anziché pagarle, le derubano. Dal racconto della giovane donna che vive a Porto Sant’Elpidio, ed è finita nella rete, emerge che alcune di loro sono rimaste senza un euro in tasca con questo sistema.
La minaccia
E’ una barbarie difficile da arginare, persino da riconoscere e raccontare. Per le vittime c’è la minaccia della droga usata come arma. I romeni portano la coca e, se la bella di turno non consegna il denaro all’aguzzino, viene intimidita con la chiamata ai carabinieri e lì salta fuori che in casa c’era lo stupefacente. A quel punto diventa la parola di lei contro quella di lui, a chi crederanno i militari o i poliziotti in una situazione del genere? E’ un gioco a perdere. I riscontri di certi fatti sono a Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio: «i romeni sanno il fatto loro, telefonano, consumano il rapporto e, al momento di pagare, s’inventano che gli sono spariti i soldi dal portafogli.
Il denaro
Quindi, se non restituiti, si rivolgeranno ai carabinieri - riferisce una persona che sta provando ad aiutare queste ragazze - molte ci sono cadute rimettendoci chi cinquecento, chi mille euro». Ma domenica una dominicana ci ha rimesso mille euro e così si è decisa a chiedere aiuto, sono arrivati i carabinieri, ma l’uomo che era con lei è riuscito a svignarsela. «I romeni conoscono il sistema, giocano col fatto che, se arrivano i carabinieri e ti trovano droga in casa, sono guai per queste ragazze». Da ambienti vicini alle forze dell’ordine trapela che la banda sarebbe in azione tra Marche e Abruzzo. Le indagini procedono sottotraccia, l’asticella è a livello massimo d’allerta. Difficile far uscire allo scoperto le vittime, figuriamoci i carnefici. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico