La lite tra vicini di casa finisce con la violenza: prende a calci e pugni una donna

Una pattuglia dei carabinieri
PORTO SANT’ELPIDIO - Una violenta lite tra vicini finita in tribunale. E’ stato rinviato a giudizio, con l’accusa di lesioni e violazione di domicilio aggravata,...

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PORTO SANT’ELPIDIO - Una violenta lite tra vicini finita in tribunale. E’ stato rinviato a giudizio, con l’accusa di lesioni e violazione di domicilio aggravata, un sessantunenne, per l’aggressione nei confronti di una donna residente nella stessa palazzina. 

 

 
Tra i due condomini ci sarebbero stati dissidi anche piuttosto aspri, che sono degenerati un anno fa, fino ad arrivare alle denunce. I fatti contestati risalgono infatti al 24 novembre del 2019, ironia della sorte, proprio alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne. Davanti al fup di Fermo, Maria Grazia Leopardi, si è tenuta ieri l’udienza preliminare, al termine della quale il giudice ha deciso per il rinvio a giudizio. L’imputato è accusato di essersi introdotto nell’appartamento della donna, contro la sua volontà, usandole violenza con ripetute percosse. 


Andando nel dettaglio, stando a quanto riferito dall’aggredita, le avrebbe inferto prima una manata alla fronte, tale da farla finire contro una parete del corridoio ed urtare il muro con la testa. Successivamente, avrebbe insistito con pugni e calci alla testa, alla schiena ed alle gambe, dopo che la vittima si era accasciata a terra. La signora aveva riportato lesioni per fortuna non gravi. Dopo l’aggressione, era stata trasportata al pronto soccorso di Fermo, dove le erano state riscontrate contusioni ritenute guaribili in una settimana. L’alterco, a quanto risulta, sarebbe iniziato dalla finestra dell’appartamento, quando il sessantenne aveva rivolto alla donna epiteti ingiuriosi. Poi, secondo la testimonianza, lo scontro sarebbe passato alle minacce lungo le scale. Infine, la colluttazione nell’appartamento, con le condotte aggressive e violente arrivate a farle perdere conoscenza. All’udienza preliminare l’avvocato difensore della donna, Giacomo Galeota, si è costituito parte civile, chiedendo il risarcimento dei danni subiti dalla sua assistita per le lesioni riportate a seguito dell’aggressione.
Pierpaolo Pierleoni Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico