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PORTO SANT'ELPIDIO - Cosa facciamo quest’inverno? Chiedevano i balneari all’assessore regionale alla difesa della costa Stefano Aguzzi che era venuto a Porto Sant’Elpidio all’inizio di novembre per prendere coscienza del problema erosione. E adesso l’inverno è arrivato. Ieri con tutta la sua carica esplosiva. I balneari sono tornati a mettersi le mani sui capelli e a raccomandarsi al signore. Si sono arroventate le chat dei gruppi su whatsapp e c’è chi è sceso perfino in strada per fare i video con il telefonino e postarli su Facebook dove si sono moltiplicati commenti del tipo: «Che disastro» e «Stanotte saranno guai».
Il lungomare sud alle 6 di pomeriggio era ridotto un colabrodo.
Le staccionate di legno sul versante est di quelle strutture erano crollate e finite in acqua, il mare ha scavato sotto le strutture e sono franate anche balconate nuove, realizzate quest’anno. Si ricomincia a ballare in via Faleria. Anche nel tratto di spiaggia libera il mare era a ridosso delle palme con le palizzate degli stabilimenti sfondate e per terra ghiaia e sabbia.
Danni anche da Trentasette nonostante le scogliere radenti. Meno peggio è andata per Aristomatti ma solo perché la titolare della concessione Cinzia Brunelli aveva investito di suo per la scogliera radente qualcosa come 80mila euro in due anni: 30mila euro il primo e 50mila euro il secondo anno.
Oggi la balneare dice: «Le scogliere tengono, dentro fanno le voragini ma tengono anche perché, oltre a quelle messe dal Comune, dietro, c’erano quelle messe da me e questa è stata la differenza che non mi ha fatto finire sott’acqua, è quel metro e mezzo di scogliere in più a fare la differenza». Un problema, insomma, che continua a tenere banco tanto che segnalazioni di spiagge mangiate dalle onde arrivano anche da Porto San Giorgio.
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Corriere Adriatico