PORTO SANT'ELPIDIO - Rientra in casa e non trova più 20 mila euro in contanti. I risparmi degli ultimi cinque anni. Brutta storia per un ragazzo cinese arrivato a Porto...
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La porta d’ingresso non è stata forzata e l’appartamento è al terzo piano. Chi è riuscito a salire fin lassù e a entrare in casa, come se avesse avuto le chiavi? L’unica porta danneggiata è stata quella della camera. Perché il ragazzo dagli occhi a mandorla, che confida scorato quanto gli è successo, l’aveva chiusa a chiave. Chiusa a due mandate perché era lì, in camera, che teneva il tesoretto. Qualcuno lo sapeva? Il cinese vive solo, ha un po’ di difficoltà con la lingua ed è una persona riservata.
Un ragazzo buono e un gran lavoratore. La sua vita scorre tra l’appartamento al terzo piano di via San Giovanni Bosco e il negozio di riparazione computer e cellulari sulla statale, nel quartiere di Marina Picena. «Ho trovato la camera tutta sottosopra, ma non hanno preso niente altro che i soldi, c’erano anche tre telefoni cellulari sul comò, quelli non li hanno presi – riferisce avvilito il ragazzo– chi è entrato in casa mia, non ha forzato l’ingresso, è entrato con estrema facilità». «Ho lavorato cinque anni per ammucchiare quei soldi. Ieri sono andato a chiedere se nella via qualcuno avesse le telecamere, non ho trovato niente». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico