Stop sulla Fim a Porto Sant'Elpidio, il sindaco Franchellucci tira dritto: «Noi siamo per demolire e ricostruire»

Stop sulla Fim a Porto Sant'Elpidio, il sindaco Franchellucci tira dritto: «Noi siamo per demolire e ricostruire»
PORTO SANT’ELPIDIO - Sarà una settimana calda questa, in attesa della Commissione regionale sulla Fim, da fissare nei prossimi giorni e considerando il preavviso di...

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PORTO SANT’ELPIDIO - Sarà una settimana calda questa, in attesa della Commissione regionale sulla Fim, da fissare nei prossimi giorni e considerando il preavviso di rigetto alla demolizione della cattedrale da parte del segretariato regionale del Mic. Un preavviso giudicato generico dalla proprietà dell’area, non esaustivo, un documento che non chiarisce il perché del rigetto e non spiega cosa si dovrebbe fare ancora dopo tanti anni di conferenze, verbali approvati dagli enti competenti, planimetrie, campionamenti.

 


La sentenza


Il Tar delle Marche ha dato l’ok sulla base dello studio della Politecnica, che ha dimostrato l’impossibilità di risanare quel che resta della vecchia fabbrica di concimi: l’unica soluzione sarebbe la demolizione. Il documento del segretariato a firma Carlo Russo è arrivato come una doccia fredda alla Fim Srl e il legale rappresentante della società, Alberto Simonetti, ha presentato le osservazioni per dimostrare che tutto quanto è stato chiesto dagli enti preposti, nel tempo, è stato fatto. In tutto ciò il sindaco Nazareno Franchellucci oggi rispedisce al mittente le critiche che gli vengono mosse dal capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Marcotulli, convinto che l’amministrazione non abbia fatto abbastanza per sostenere il progetto di recupero dell’area.


La replica


«Sapevamo che il segretariato regionale avrebbe dato un riscontro per la demolizione e ricostruzione – dice Franchellucci –: insieme alla dirigente Giulia Catani, prima di Natale, ho incontrato il soprintendente Giovanni Issini e ne abbiamo parlato ma non è la Soprintendenza in questo caso, è il segretariato regionale. Vorrei dire, però, che in tutta la vicenda noi abbiamo sempre tenuto il punto. La mia amministrazione, il sottoscritto, i sindaci che mi hanno preceduto, tutti abbiamo avuto seguito una linea chiara che è stata il portare avanti un dialogo costruttivo e collaborativo con la proprietà per arrivare prima possibile alla bonifica dell’area, poi allo sblocco urbanistico che significa sviluppo per la città. Questo senza se e senza ma, nel rispetto delle posizioni di tutti, ma convinti e sempre contrari al vincolo sulla cattedrale. La mia volontà per una soluzione tecnica rapida, che passa per la demolizione e ricostruzione, è emersa sempre chiaramente».


La strategia


«Abbiamo chiesto agli organi tecnici - sottolinea - di dare indicazioni chiare alla proprietà su come intervenire, non pronunciamenti come questo. Ho portata avanti questa linea nei fatti, non a parole. Nel 2018 ho sottoscritto l’accordo di programma con la Provincia, la spiaggia di fronte alla Fim è stata bonificata e questo indica che la proprietà, se fosse messa nelle condizioni di lavorare, comincerebbe domattina. Il partenariato pubblico-privato lo rivendichiamo e lo porto avanti con convinzione perché è la strada giusta. Con Simonetti ci siamo sentiti l’ultima volta il 30 dicembre e abbiamo condiviso di fare opposizione al documento del segretariato. Altri hanno sempre osteggiato il dialogo con il privato e parlo di soggetti di vario tipo, associazioni. In questi casi non ho mai visto una presa di posizione chiara da parte delle opposizioni, nessuna esclusa. Nessuna di queste ha detto di demolire ma neanche ha suffragato la scelta di mantenere l’immobile. Noi sì, abbiamo sempre mantenuto il punto. Comunque le chiacchiere stanno a zero. Tutta questa vicenda mi rammarica perché, ancora una volta, siamo davanti ad un ente intermedio che non esprime un parere chiaro su cosa la proprietà debba fare per portare avanti la bonifica». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico