Ex Ligmar a Porto Sant'Elpidio, è tutto bloccato: si teme un'attesa di anni per l'area accanto alla multisala

Ex Ligmar a Porto Sant'Elpidio, è tutto bloccato: si teme un'attesa di anni per l'area accanto alla multisala
PORTO SANT’ELPIDIO - Area Ligmar, sarebbe dovuta essere un’area riqualificata a quest’ora, già bella e pronta per ricevere turisti e visitatori la...

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PORTO SANT’ELPIDIO - Area Ligmar, sarebbe dovuta essere un’area riqualificata a quest’ora, già bella e pronta per ricevere turisti e visitatori la prossima estate. Una zona che è collegamento ideale tra due province: Fermo e Macerata, tra Porto Sant’Elpidio e Civitanova. Ma alla Ligmar non si muove una foglia e non c’è aria di polizza a garanzia degli obblighi contrattuali da parte della società che dovrebbe metterci mano. Proprio ieri è arrivata la notizia del superamento dell’ultimo step per avviare la riqualificazione del lungomare Europa, che diventerà un polo turistico-ricettivo, ma dall’altra parte della strada nulla si muove. Dopo la demolizione e la bonifica dell’amianto nella vecchia fabbrica di suole in gomma e della villa Marchetti si è fermato tutto. 


Il passato


Sembrava cosa fatta tre anni fa, con le slide che mostravano un grande centro commerciale, un grande parcheggio, nuova viabilità e un bel palazzo, tutto per rilanciare il commercio e l’economia ma comincia a farsi largo l’idea che rimarrà tutto così com’è ancora per molto tempo. A portare la tematica in Consiglio giovedì è Giorgio Marcotulli, capogruppo di Fratelli d’Italia, che presenta la mozione per chiedere all’amministrazione di battere un colpo e farsi sentire con la proprietà dell’area che è «attualmente interessata da un piano attuativo convenzionato tra la proprietà e l’amministrazione comunale – dice Marcotulli –: tra gli obblighi del soggetto attuatore troviamo le opere di urbanizzazione primaria, secondaria, tra cui la realizzazione di un centro sociale e opere aggiuntive, tra cui la progettazione e l’esecuzione del sottopasso ferroviario di collegamento tra la statale e il lungomare Europa. I termini per realizzare le opere e gli obblighi venivano fissati in 10 anni dalla sottoscrizione e, a garanzia delle obbligazioni, venivano fornite polizze fideiussorie».

Dal notaio

Tutto scritto davanti al notaio il 6 giugno 2013, con la convenzione urbanistica sottoscritta secondo lo schema approvato dal Consiglio il 2 aprile 2012. Il termine massimo per realizzare opere di urbanizzazione scade nel 2022. Il piano di recupero prevede opere compensative indispensabili per Fonte di Mare come la rotatoria e il sottopasso di viale Europa. A garanzia dei lavori c’è la fideiussione per l’importo di 2.764.570 euro ma «i lavori sono fermi da tempo - dice Marcotulli - e le opere di urbanizzazione primaria, come le secondarie e le aggiuntive, non sono mai effettivamente iniziate. L’amministrazione è tenuta ad avviare tutte le procedure necessarie per tutelare gli interessi dell’ente, della collettività, in ordine agli obblighi in capo al soggetto attuatore, in vista della scadenza della convenzione prevista per giugno 2023. Occorre segnalare, quindi, alla società prestante garanzia, l’attuale situazione e bisogna velocemente avviare ogni adempimento necessario all’escussione delle polizze nei termini previsti».

 

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Corriere Adriatico