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PORTO SANT’ELPIDIO - Sul finire dell’estate, con lo stop ai saldi estivi da ieri e l’approssimarsi dell’autunno il commercio non si piange addosso ma nemmeno canta vittoria. A partire dal centro di via Fratte, Le Ancore, 400 impiegati e 40 negozi, la situazione che si presenta oggi è migliore rispetto allo scorso aprile quando nei fine settimana si dovevano abbassare le serrande dei negozi, eccetto il supermercato e la farmacia causa restrizioni da Covid.
Protestarono i centri commerciali per quelle che ritenevano discriminazioni. Oggi la situazione dovrebbe essere migliorata ma il direttore Ivan Bonora ci va cauto. Novità ci sono state, nel frattempo, il 1° luglio si è ristretto il supermercato e ha fatto spazio all’Upim, catena di grandi magazzini gestita da Ovs.
Considerato anche che ha riaperto il cinema di fianco al centro commerciale, tenendo conto dei saldi, dei turisti in estate, Bonora dice che «i presupposti per una ripartenza totale ci sono» e aggiunge: «Diciamo che l’estate è andata discretamente bene, c’è stato movimento, i negozi hanno venduto abbastanza.
«Non siamo enti benefici, siamo imprenditori e abbiamo investito tanto per applicare, con estremo scrupolo, tutte le misure possibili per rendere le gallerie luoghi controllati e sicuri, ma a nulla è servito» diceva Bonora in quelle circostanze difficili, ormai superate. Tra gli esercenti, però, c’è chi lamenta il grosso calo degli acquisti quest’estate. Ci sono pareri ultra negativi sull’andamento dei saldi. Ci sono, poi, quei negozi evergreen, storici e sempreverdi, che sembrano non risentire delle crisi, baciati dalla fortuna, come Il Calzolaio Store sulla Statale. Negozio che ha fatto la sua fortuna con l’abbigliamento già 30-40 anni fa e ha un brand riconosciuto, qualificante. Eppure lo stesso titolare dell’attività avviata nel ‘79, Goffredo Cognigni, ci va cauto. Ha posticipato i saldi fino a fine mese e spiega: «Tutti mi dicono “Tu che problemi hai?” E io rispondo che i problemi ci sono per tutti. Forse per noi un po’ meno ma li abbiamo. Anzi, avendo tre negozi abbiamo tre problemi - ride -: abbiamo richiesto la vendita promozionale fino a fine settembre perché è caldo e la gente non compra l’invernale».
«Oggi l’abbigliamento - riprende - si vende al momento del bisogno, all’ultimo minuto. Siamo in ripresa ma con tanta calma. Turisti ne abbiamo visti, ma molti di più a Porto San Giorgio. Al prezzo fanno caso tutti e la perdita, dall’inizio della pandemia, è stata notevole. C’è una leggera ripresa rispetto ma non siamo ai fatturati del 2019 e i problemi c’erano già dal 2011. Con l’attacco alle Torri Gemelle è cambiato tutto, la gente ha cominciato ad avere paura e ha rinunciato a viaggiare, non compra e non veste come prima». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico