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PORTO SANT’ELPIDIO - L’ultimo furto risale ad alcuni giorni fa. Fra vetrata laterale infranta, danni all’interno del locale, bottiglie di alcolici sparite insieme ai soldi rimasti in cassa, il conto è salato: 2.600 euro. Il problema è che si tratta dell’ennesimo colpo subito. E che ormai la proprietà parla apertamente di una vera e propria ritorsione nei suoi confronti visto l’impegno nel tener fuori i soggetti a rischio. Al Bar Centrale, storico locale di piazza Garibaldi, da circa 4 anni di proprietà di Fabio Gentili (che ne possiede altri anche nel Maceratese) vivono come in un fortino, al centro di una piazza di spaccio sempre più fiorente.
L’intesa
«Purtroppo - dice Gentili - ci sentiamo soli. I controlli ci sono, carabinieri e polizia vengono spesso in centro, ma che possono fare? Ci sembra di essere in un flipper, con la pallina che sbatte da una parte all’altra: una volta è colpa di uno, la volta dopo di un altro.
La beffa
Ma al Bar Centrale chiedono aiuto. E lo chiedono subito. «Qui fanno controlli di continuo - dicono gli esercenti - e in questi mesi il grosso del lavoro è stato cercare di lasciar fuori la clientela indesiderata». La beffa è che lo stesso locale nell’immaginario cittadino sia un luogo di spaccio e traffici illeciti. In occasione dell’ultima chiusura di un bar imposta dalla Questura alcuni residenti, senza nemmeno passare a dare un’occhiata alla serranda alzata, avrebbero scommesso che il locale sigillato fosse proprio questo. «Eppure - chiosa Gentili - noi ce la mettiamo tutta per garantire decoro e pulizia. Ma ora si muova anche il Comune».
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