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PORTO SANT’ELPIDIO - Il Comune punta alle risorse statali per potenziare il sistema di videosorveglianza e ha stretto il patto con la Prefettura. La giunta ha approvato il progetto per moltiplicare gli occhi sulla città. L’obiettivo è riuscire a monitorare tutte le aree critiche che a tutt’oggi sono rimaste scoperte. Aree del centro e della periferia, all’interno e sul lungomare, a nord e a sud, nei parchi, alla stazione ferroviaria, negli snodi viari sulla statale, nelle aree interne.
Tutte zone dove si registrano fenomeni delinquenziali: in primis i furti nelle abitazioni. Topi d’appartamento scatenati, soprattutto in autunno, mettono in allarme la popolazione. Sono frequenti i raid nel tardo pomeriggio, tra i mesi di ottobre e novembre si sono registrati colpi in serie. Bisogna porci rimedio. Anche le risse tengono in allerta, giovani, adolescenti in particolare se le suonano di santa ragione anche solo per un commento di troppo su Facebook.
Si tiene d’occhio anche la solita lotta alla prostituzione su strada, seppure il regolamento di polizia e il daspo urbano abbiano prodotto un calo del fenomeno, almeno a livello di lucciole lungo la strada. Per tenere sotto controllo la città arrivano le telecamere, c’è attenzione anche alla circolazione stradale perché capita di frequente di trovare gente alla guida senza patente, su veicoli rubati o senza assicurazione, automobilisti ubriachi e fughe con omissione di soccorso negli incidenti. Tramite la Prefettura, il Comune punta al ministro dell’Interno per trovare le risorse e «se veniamo sovvenzionati bene, altrimenti in compartecipazione con i privati provvederemo a implementare comunque la sorveglianza – dice l’assessore alla Sicurezza Vitaliano Romitelli –: c’è stato tutto un lavoro di concerto tra polizia municipale e ufficio tecnico, andremo a coprire il territorio al 70%. L’anno scorso non avevamo i requisiti e non abbiamo ottenuto le risorse. Quest’anno speriamo di farcela».
La richiesta è regolamentata dal Patto per la sicurezza tra prefetto e sindaco. Un documento dove si indicano gli obiettivi di prevenzione e contrasto della criminalità. Come è stato per Fermo, Porto Sant’Elpidio punta alle risorse statali. L’accesso al finanziamento è subordinato al Patto che definisce punti nei quali installare gli impianti.
Queste le aree individuate: via Marinai d’Italia, zona ex Orfeo Serafini e rotatorie di via Mazzini e strada provinciale, via XX Settembre e viale dei Consorzi, via Garda e Vecchia Porto della Corva e via don Sturzo, tra via Fratte e via Mar Egeo, tra via Canada e via Cavour; ancora viale Europa, via Umberto I agli incroci di via Elpidiense e via Dalmazia. Sono 21 sistemi di videosorveglianza più 11 di lettura targhe. Con il sistema a regime, integrato con gli interventi di potenziamento, sarebbero coperti 34 punti con 68 telecamere di cui 4 di nuovissima generazione, per catturare i minimi dettagli, 7 con zoom e gli altri sarebbero tutti apparecchi fissi, oltre a 20 sistemi di lettura targhe. Il progetto di ampliamento si integra ai servizi serali e notturni di polizia con pattuglie appiedate in abiti civili.
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Corriere Adriatico